SCUOLA. STUDENTI IMMIGRATI, AL VIA SETTIMA EDIZIONE PROGETTO 'SEIPIÙ'
GRAZIE A FONDAZIONE MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA IN CAMPO DAL 2006 4,5 MLN EURO
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 13 mag. - Piano di studio personalizzati, verifiche create appositamente per gli studenti stranieri, test d'italiano, testi scolastici facilitati. Sono tante le maniere per aiutare i ragazzi stranieri a migliorare la conoscenza della lingua italiana, il loro rendimento scolastico e contribuire alla loro integrazione. Ma non e' facile, per un insegnante, riuscire a districarsi, in classi miste con un'alta percentuale di ragazzi stranieri e con bisogni che possono cambiare anno per anno. Per questo motivo la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha dato vita alla settima edizione del progetto SeiPiu', mirato all'integrazione scolastica degli studenti stranieri di 15 scuole professionali e tecniche di Bologna e Provincia, che dal 2006 a oggi ha messo in campo 4,5 milioni di euro oltre ad ulteriori 300 mila euro frutto di fondi europei.
Ogni giovane, oltre alla propria personalita', si porta dietro tradizioni diverse e l'educazione della propria famiglia e del proprio paese, che non vanno perdute. Per evitare quindi che il ragazzo, vittima della volonta' di sentirsi italiano, inizi a rifiutare la sua cultura d'origine e si trovi in un limbo, il progetto SeiPiu' ha puntato proprio sulla formazione 'centralizzata' agli insegnanti, basata sulle richieste degli stessi docenti. Ai corsi per professori, della durata di 100 ore l'anno, hanno partecipato almeno quattro insegnanti per ciascuna delle scuole coinvolte. Ogni professore porta le buone pratiche sperimentate negli anni precedenti, in una logica di 'mutuo aiuto' e di scambio, in modo che le metodologie educative diventino pratiche quotidiane. Oltre alla finalita' strettamente formativa, l'altro obiettivo dei corsi per insegnanti e' creare una rete interscolastica e attiva di docenti 'consapevoli', che possano raccogliere la sfida lanciata dalle classi multiculturali, forti dell'esperienza pluriennale costruita grazie anche al progetto SeiPiu'. Nella convinzione che un approccio univoco non esista, lo schema di lavoro di autoformazione dei docenti prevede di seguire i corsi di formazione, mettere a disposizione ore di docenza per l'insegnamento dell'italiano e per gruppi di lavoro, sia nel proprio che negli altri istituti e preparare materiali didattici innovativi, testi semplificati, glossari che poi vengono messi a disposizione degli studenti e degli altri docenti.
Un esempio in questo senso puo' essere rappresentato dal materiale che l'Istituto Manfredi Tanari di Bologna, con 275 stranieri su 1.015 studenti, ha caricato sul suo sito nella sezione 'Intercultura' (http://www.manfreditanari.it/intercultura.html). Oltre a un test-tipo di valutazione dell'italiano, vi si trovano diverse verifiche, tra le quali una di grammatica, alcune di storia ("La repubblica romana", "Augusto", "Roma antica", "Barbari, monachesimo e i goti), una di antologia ("Tragedia, commedia e il dramma moderno"), una su un articolo di cronaca e anche una su "L'uccellino del freddo" di Giovanni Pascoli. Anche sui siti degli istituti Belluzzi-Fioravanti (http://www.belluzzi.scuole.bo.it/) e Aldini-Valeriani-Sirani (www.iav.it nella sezione Didattica/integrazioni/alunni non italofoni), si e' provveduto ad inserire materiali didattici come test d'ingresso, obiettivi essenziali per le varie discipline, piani personalizzati e schede di valutazione. I docenti hanno avviato poi laboratori sull'oralita' per migliorare la produzione orale in italiano dei giovani.
(Wel/ Dire)
|