(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 13 mag. - "A Bologna il 26 maggio bisogna votare 'B' come bambini". Anche un 'pezzo' di governo in campo per salvare i fondi alle materne paritarie bolognesi, nel mirino del referendum del 26 maggio: a fare sentire la propria voce, dopo l'intervento del presidente Cei Angelo Bagnasco, e' Maurizio Lupi, neo-ministro alle Infrastrutture di area Cl. "A Bologna- ha scritto sul suo sito il ministro- il 26 maggio prossimo si terra' un importante referendum. Il fatto che sia solo consultivo e non vincolante per l'amministrazione non toglie valore alla questione di fondo implicita in questo voto: la liberta' di educazione sancita dalla nostra Costituzione". Per questo Lupi ha deciso di aderire all'appello dell'economista Stefano Zamagni e di sottoscrivere il manifesto a favore del sistema pubblico integrato della scuola.
Per Lupi il quesito del referendum "e' ingannevole perche' non dice che sia le scuole comunali e statali, sia quelle paritarie sono tutte scuole pubbliche. Le dichiara tali una legge del 2000 voluta da un ministro del Pd, Giovanni Berlinguer. Una scuola e' pubblica per il servizio educativo che offre e perche' ha i requisiti richiesti dal ministero e sui quali e' sottoposta a rigide verifiche. In quanto 'pubblica' puo' essere gestita dallo Stato o da soggetti privati". Al contrario di chi cerca di attutire questo aspetto, il ministro non glissa sulla sponda politica del referendum, puntando il dito contro Sel e Movimento 5 stelle.
"Chi vuole distruggere questo sistema integrato (le firme per il referendum sono state raccolte grazie alla mobilitazione di Sel e dei grillini) si appella, sbagliando, all'articolo 33 della Costituzione, dove si parla di scuole private 'senza oneri per lo Stato'"; scrive infatti Lupi nel suo appello.
"E' piu' che evidente che un asilo che costa 600 euro per bambino l'anno contro uno che ne costa 6.900 non e' un onere ma un risparmio; e che se tutti i 1.736 bambini delle paritarie si iscrivessero alle comunali il costo per l'amministrazione di Bologna sarebbe non di un milione ma di 12 milioni di euro l'anno. Questo si'- conclude il ministro Lupi- che sarebbe un onere".
(Wel/ Dire)