'CI AUGURIAMO CHE NEO MINISTRO ACCETTI CONFRONTO SU QUESTO TEMA'
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 6 mag. - Da domani al 16 maggio "nella scuola italiana si ripetera' il distruttivo rito dei quiz-Invalsi, imposti come presunta misura della qualita' del lavoro dei docenti e degli studenti e come valutazione, velleitaria e strumentale, del livello di istruzione fornita dai singoli istituti". Cosi' dichiara il Cobas in una nota.
"Al momento- evidenzia il sindacato- non e' dato sapere come il nuovo ministro Carrozza potra' conciliare la sua notevole preparazione scientifica(esperta di fisica nucleare, bio-ingegnera robotica, risparmio energetico, biotecnologie e biomeccatronica; e in piu' rettore della Scuola superiore e supervisore di dottorandi e ricercatori) con gli indovinelli Invalsi, con il sistema di (s)valutazione, con la scuola-quiz e la scuola-miseria, triste realta' che si apre davanti a milioni di giovani. Ne' sappiamo cosa pensi della farsa che si ripetera' tra pochi giorni nelle nostre tormentate scuole con i quiz divenuti metri di misura della qualita' dell'istruzione, contro cui - oltre ad altri temi - abbiamo convocato lo sciopero di tre giorni (domani alle elementari, il 14 alle medie e il 16 alle superiori) del personale della scuola".
"In queste settimane, aggiunge la nota, contro i quiz e la (s)valutazione delle scuole si sono pronunciate centinaia di assemblee e convegni di docenti e ata; nonche' l'appello (vedi www.cobas-scuola.it) che ha raccolto gia' molte migliaia di firme di docenti di scuola e universita' (uomini e donne della cultura e delle arti - tra i/le quali Pietro Barcellona, Cesare Bermani, Marina Boscaino, Maria Grazia Campari, Luciano Canfora, Donatella Della Porta, Giorgio Israel, Romano Luperini, Moni Ovadia, Riccardo Petrella, Salvatore Settis e Guido Visconti)". Nella petizione lanciata dal Cobas si sottolinea che "i quiz standardizzati avviliscono il ruolo dei docenti e della didattica, abbassando gravemente la qualita' della scuola" e che "l'inserimento di queste prove, come valutazione dell'efficacia della scuola, spinge i docenti ad abdicare alla loro primaria funzione intellettuale e a piegarsi all'addestramento ai quiz". Inoltre, essa invita a lottare contro i test Invalsi perche' annullano "le soggettivita' coinvolte nell'atto pedagogico"; e perche' "l'impostazione standardizzata e' assolutamente inadeguata a rilevare il grado di preparazione di uno studente e di un docente, ne' tanto meno l'efficacia di una scuola". E denuncia gli interessi di un apparato economico esterno "che vuole una scuola che addestri una forza lavoro con competenze generiche e flessibili, capace di adattarsi alla precarieta' endemica nel mondo del lavoro. Pertanto- conclude l'appello- chiediamo ai docenti, agli studenti e a tutti i cittadini interessati alla scuola pubblica di aiutarci a fermare la scuola-quiz, il sistema di (s)valutazione, l'uso di indovinelli per imporre una scuola-miseria, degradata e impoverita per lasciare il posto alla scuola privata e alla mercificazione dell'istruzione e della cultura". "Abbiamo magari preteso troppo invitando il neo ministro a condividerlo, ma ci auguriamo che lei- conclude la nota- durante uno dei sit-in che terremo davanti al ministero il 7 e il 16 maggio (entrambi dalle ore 10) accetti un confronto su questi temi e sugli altri per cui lo sciopero e' indetto: la restituzione a docenti ed ata del salario rubato con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianita'; l'annullamento della deportazione dei docenti 'inidonei' e dell'espulsione degli ata precari; l'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili; il rifiuto delle prove selettive per entrare a scuola e delle classi-pollaio; la restituzione nella scuola del diritto di assemblea e di contrattazione per tutti/e".
Nelle stesse date, comunque, varie altre manifestazioni e iniziative si svolgeranno in numerose citta'.
(Wel/Dire)