POI COMPARAZIONI CON PASSATO E TEST SU MOTIVAZIONE STUDENTI
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 6 mag. - Osservatori esterni con il compito di vigilare sui comportamenti anomali, il cosiddetto fenomeno 'cheating', durante lo svolgimento delle prove Invalsi nelle scuole italiane. Inizialmente si trattera' di una misura in alcuni istituti campione, ma e' questa una delle principali novita' a pochi giorni dall'avvio dei test che misurano gli apprendimenti degli studenti italiani in questo anno scolastico.
Oltre agli osservatori esterni, che avranno esclusivamente il compito di vegliare sulle corrette procedure di somministrazione e controllo da parte dei docenti, e' stato deciso anche un intervento sull'ordinamento di domande e risposte, differenziato all'interno di ciascuna classe.
Durante la presentazione all'Itis Galileo Galilei di Roma, il commissario straordinario dell'Invalsi, Paolo Sestito, ha spiegato che le prove stanno "enfatizzando sempre di piu' le competenze piu' che le semplici conoscenze scolastiche. Stimoli cognitivi e non quiz nozionistici, quindi. Non si vuole quindi offrire un metro di giudizio del singolo alunno ma la finalita' e' sempre dare una descrizione del sistema scolastico complessivo. Nessun ragazzo sara' 'marchiato' nel suo percorso sui banchi". Un riferimento quest'ultimo che chiarisce l'altra principale novita' del 2012-2013: le informazioni restituite quest'anno alle scuole consentiranno una comparazione non solo 'con l'esterno' ma anche una comparazione con il proprio passato. Questo permettera' di precisare la presenza di studenti con livelli bassi o alti di competenza. "Ma non si daranno mai informazioni sui singoli- precisa Sestito- bensi' sul complesso degli alunni, ad eccezione della prova inserita all'interno dell'esame di terza media". In questo caso il peso della prova e' solo parziale, un sesto del voto d'esame complessivo.
Perplessita' da parte di docenti e dirigenti scolastici, oltre che dalle associazioni di genitori, per quel che riguarda la possibilita' da parte delle scuole di pubblicare i propri risultati. L'Invalsi ha creato un format, disponibile sul sito scuola in chiaro del Miur, che possa facilitare una lettura comparativa che approssimi il valore aggiunto di ogni singolo istituto, con lo scopo di evitare proprio liste e classifiche di istituti oppure la mancanza di trasparenza. Tra gli altri il Cidi, il centro di iniziativa democratica degli insegnanti, ha proposto la necessita' di una legge che regolamenti la pubblicazione di dati.
I test Invalsi si svolgeranno gia' a partire da martedi' e giovedi' nelle classi II e V della scuola primaria. Il 14 maggio sara' poi il turno delle classi di prima media, il 16 maggio della classe II della scuola secondaria di secondo grado, mentre il 17 giugno si svolgera' la prova all'interno dell'esame di terza media.
Tutte le informazioni raccolte verranno presentate dall'Invalsi in un rapporto nazionale il prossimo 11 luglio: come al solito il focus sara' sulle differenze tra regioni sul ruolo del background socio-economico e familiare, le differenze tra scuole e classi, ma per la prima volta saranno esposti dati anche sulla motivazione e sugli atteggiamenti degli studenti che verranno 'testati' sul loro grado di impegno quotidiano, sull'importanza che attribuiscono allo studio anche in relazione alle ambizioni. La finalita' e' quella di fornire in futuro indicazioni ai docenti anche sulla capacita' di coinvolgere i propri studenti. Infine, la restituzione dei risultati alle singole scuole quest'anno avverra' in anticipo rispetto agli altri anni, gia' all'inizio di settembre, per accrescerne le potenzialita' di utilizzo sull'autovalutazione e di riflessione sulla didattica.
(Wel/ Dire)