PENSIONI 'LA QUESTIONE RIGURDA 3MILA PERSONE TRA DOCENTI E PERSONALE ATA'
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 10 giu. - "L'Ufficio di presidenza della Commissione Lavoro della Camera ha posto all'ordine del giorno dei lavori della prossima settima la nostra proposta di legge n. 249 che modifica la manovra Fornero in merito ai requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola: avevamo chiesto la modifica gia' nella scorsa legislatura ma il governo non ha dato risposte". Lo rendono noto, giovedi' scorso, Maria Luisa Gnecchi e Manuela Ghizzoni, rispettivamente capogruppo Pd nella Commissione Lavoro e vicepresidente della Commissione Cultura, le quali spiegano che "la manovra Fornero non ha tenuto conto del fatto che i lavoratori della scuola possono andare in pensione un solo giorno all'anno, il primo settembre, indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti, per le giuste esigenze di funzionalita' e di continuita' didattica. Per tener conto di questa specificita' - sempre rispettata in tutte le normative in materia pensionistica antecedenti la manovra - la nostra proposta di legge prevede che i requisiti per il pensionamento, previsti dalla normativa antecedente alla manovra Fornero, continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012".
"La platea dei beneficiari- continuano Maria Luisa Gnecchi e Manuela Ghizzoni- non supera le 3mila unita' tra docenti e personale ATA. Tra loro, diversi hanno intrapreso vie legali ottenendo provvedimenti giurisdizionali favorevoli: la politica non puo' piu' ritardare la correzione di un errore gia' acclarato dai giudici".
"L'approvazione della norma, oltre a garantire il rispetto della specificita' della condizione del personale della scuola e, conseguentemente, l'eguaglianza di trattamento tra tutti i lavoratori in relazione ai requisiti per il pensionamento, consentira'- concludono il capogruppo Pd nella Commissione Lavoro e il vicepresidente della Commissione Cultura- di incrementare le immissioni di docenti giovani all'interno della scuola, riducendo il precariato e contrastando un'anomalia propria dell'Italia che e' il Paese europeo nel quale esiste la percentuale piu' alta di insegnanti di oltre 50 anni di eta' e quella piu' bassa al di sotto dei 30".
(Wel/Dire)