(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 3 giu. - I 15enni italiani stanno migliorando in tutte le competenze anche se uno su cinque e' insufficiente nella lettura. Lo afferma il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza nel corso dell'audizione alle Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. Il ministro, a proposito del "ruolo strategico dell'istruzione", ritiene che "l'inclusivita' del sistema formativo e la qualita' degli apprendimenti" siano gli assi fondamentali che il sistema scolastico italiano debba sviluppare.
A proposito dell'inclusivita' "occorre spezzare il persistente circolo vizioso tra poverta' economica e poverta' di istruzione. Va favorito ogni sforzo teso al consolidamento precoce delle conoscenze e competenze irrinunciabili. Per questo il Governo intende proseguire ed estendere le azioni mirate a prevenire e contrastare la dispersione scolastica che, nonostante una continua diminuzione negli ultimi venti anni, riguarda ancora il 18% della popolazione giovanile, dando piena attuazione all'Agenda di Lisbona dell'UE e conseguendo l'obiettivo di portare il tasso di dispersione sotto il 10% entro il 2020".
Invece sotto il profilo della qualita' degli apprendimenti "le indagini nazionali (Invalsi) ed internazionali (Ocse-Pisa) evidenziano appunto che i 15enni italiani "stanno migliorando in tutte le competenze, tuttavia piu' di uno studente italiano su cinque ha competenze insufficienti in lettura e solo il 5,8% di essi si colloca nel livello piu' alto, contro valori corrispondenti compresi tra il 9 e il 15% nei Paesi con risultati complessivamente migliori. Il sistema di istruzione italiano, dunque, presenta ancora tassi troppo alti di studenti con risultati insoddisfacenti e tassi troppo bassi di studenti con risultati eccellenti".
Ed inoltre "ottiene basse performance in tutti e sette gli indicatori alla base dei benchmark di Lisbona per il 2020: la competenza nella lettura, in matematica e in scienze, gli abbandoni precoci, la percentuale di studenti che completano il secondo ciclo di istruzione, la partecipazione degli adulti ad iniziative di formazione continua e la percentuale di cittadini laureati o con diversi titoli di istruzione superiore".
Di fronte alla "gravissima emergenza dell'occupazione dei giovani" - attestata dall'Istat al 38,4% nel marzo 2013, mentre il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano) riguarda il 22,7% dei 15-29enni - "garantire una formazione di qualita' a tutti i bambini e i ragazzi, dalla scuola di base fino ai piu' alti gradi dell'istruzione, diventa obiettivo strategico nel quadro delle politiche volte a restituire il futuro alle giovani generazioni e riavviare lo sviluppo e la crescita del Paese".
Carrozza sottolinea poi che "se vogliamo davvero puntare sulla formazione dei nostri bambini e ragazzi e sulla valorizzazione degli insegnanti, dobbiamo avere il coraggio di operare scelte che incidano positivamente, e da subito, sulla qualita' delle nostre scuole". Tre le tipologie di azione che il ministro intende perseguire ci sono "gli interventi di sistema (dove le priorita' sono sicuramente costituite dall'edilizia scolastica e dallo sviluppo e sostegno all'autonomia delle scuole); gli interventi per il personale della scuola (con la valorizzazione delle professioni e con segnali di attenzione immediati per il precariato); interventi per gli studenti, garantendo apprendimenti di qualita' per tutti e ognuno".
(Wel/ Dire)