DIECIMILA RAGAZZI COINVOLTI. A INIZIATIVA CARROZZA E ZINGARETTI.
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 3 giu. - 'Dire, fare...Giocare'. Questo il nome del concorso della VII edizione di 'Regoliamoci', organizzato da Libera, e che ha coinvolto diecimila ragazzi di 500 scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.
Obiettivo degli studenti quello di creare degli spot video dove non si vincono soldi ma libri o si approfondiscono i temi del convivere civile. A premiare, martedi' scorso, quattro scuole, nell'Ex Spazio Gil a Roma, il fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti, insieme al ministro dell'Istruzione, Maria Pia Carrozza, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. I migliori spot sono stati realizzati dal liceo scientifico Metastasio di Scalea, l'istituto commerciale Masaccio di San Giovanni Valdarno, l'istituto commerciale Campomaggiore di Terni e l'Iis Primo Levi di Vignola.
A ricordare l'impegno delle scuole per la legalita' e' stato Don Ciotti: "La mia gratitudine va agli insegnanti, che mi hanno detto di aver fatto tutto con amore, spesso senza strumenti, e come adulti dobbiamo essere maestri di coerenza. La collaborazione con il ministero e' un segno importante per tutta l'Italia. La disponibilita' del ministro a dimettersi se non si investe nella sicurezza delle scuole e' un segnale. Il metro deve essere quello di investire nei presidi come le scuole in alcuni territori difficili, perche' e' una prevenzione fondamentale". Idea condivisa anche dal ministro, secondo cui "per sviluppare la coscienza il gioco e' la migliore strategia. Educa a stare insieme, alle regole. Una scuola di vita e di legalita' e bisogna ringraziare Libera per quello che fa".
Un impegno, quello dell'associazione di Don Ciotti, ribadito anche da Zingaretti che ha sottolineato come "la mafia, e' assenza di liberta' e democrazia. Per combatterla serve anche l'impegno civile. Con Don Ciotti abbiamo discusso di un piano di lavoro che nei prossimi cinque anni impegnera' la Regione Lazio nella lotta alla mafia perche' non saremo mai omertosi o quelli che chiudono gli occhi o fanno finta e che dicono che la mafia non esiste nel Lazio".
(Wel/ Dire)