'IL LAVORO È PRECARIO MA POTETE COSTRUIRE UN FUTURO DIVERSO'.
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 21 gen. - Il futuro lavoro di chi oggi non ha ancora vent'anni e' incerto e precario ma la reazione non puo' essere sfuggire dalla formazione o dall'impegno per cambiare le cose. Susanna Camusso ha incontrato gli studenti dell'istituto superiore Federico Caffe' di Roma invitandoli a non rassegnarsi di fronte alla crisi e alle difficolta' del momento: "Non rinunciate a sognare, all'idea che potete determinare il vostro destino, che potete costruire un futuro differente", dice.
Nell'ambito dell'iniziativa 'Gli anni del nostro scontento - La crisi economica spiegata ai ragazzi' la sindacalista e' stata interpellata dai ragazzi sulla disoccupazione, il lavoro nero, una politica che chiede sacrifici ma non da' il buon esempio.
Camusso ammette subito: "La cosa piu' probabile e' che avrete un lavoro precario, per poche ore, pagato poco" ma li ha invitati a non accettare un "lavoro purchessia". L'esempio di attualita', quello della McDonald's: "E' falso che non vogliamo posti di lavoro, ma vorremmo anche che si dicesse la verita'. In quella multinazionale non ci sono prospettive di futuro" perche' quello e' lavoro precario e chi fa attivita' sindacale non si vede confermato.
Anche il lavoro operaio non sembra allettante. Una ragazza spiega che la sua classe ha visitato la fabbrica Fiat di Cassino. "Gli operai ci hanno detto di non finire li'"; ha riferito. E Camusso ha fornito la sua spiegazione: "Il loro lavoro in quella fabbrica e' diventato faticoso e con tanti dubbi sulle prospettive. Se aveste visitato uno stabilimento della Volkswagen non credo vi avrebbe detto la stessa cosa". E la politica? Deve rinnovarsi e trasmettere un "senso di giustizia", dice Camusso ai ragazzi: "Ma la politica ci vuole, per cambiare serve la politica. Buttare via tutto e' l'anticamera del totalitarismo". Allo Stato, al governo, la Cgil chiede di intervenire con le sue scelte, "deve creare occasioni di lavoro perche' il mercato lasciato a se stesso ha creato la crisi finanziaria". Ma anche il sindacato deve essere piu' incisivo nel rappresentare le fasce piu' deboli del lavoro: i disoccupati e i precari. Un terreno su cui la leader sindacalista fa anche un po' di autocritica: "Abbiamo fatto degli errori sulla legge Biagi: era giusto dire che era sbagliata ma e' stato sbagliato pensare che l'unica strada fosse cancellarla aspettando una data mitica che non e' mai arrivata". Mentre si spinge per avere modifiche alla legge la Cgil avrebbe dovuto "contrattare, rappresentare" quel mondo che reclama diritti. "Se li vuoi rappresentare devi avere politiche sindacali inclusive", sottolinea Camusso.
Infine un messaggio per le giovani donne, non lasciarsi condizionare dall'idea che le donne "sono viste come oggetto del desiderio consumistico altrui e o dall'idea che debbano dedicarsi solo alla cura della famiglia. Le ragazze riescono meglio dei maschi nei percorsi di istruzione. Dobbiamo decidere noi che lavoro vogliamo", conclude.
(Ami/ Dire)