(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 11 feb. - Solo tre ore di scuola al giorno, a partire da questo lunedi', per 700 studenti di elementare e media dell'Istituto comprensivo P. Mattarella nel quartiere periferico di Bonaria a Palermo. Costretti a roteare ogni giorno per le aule del pianterreno, anche se in tre ore fanno quattro discipline, gli studenti sono gravemente penalizzati per le ore di studio limitate rispetto a quelle che fanno i loro coetanei. Da oltre quattro anni la preside aspetta che si intervenga. La situazione e' degenerata lentamente a causa dei mancati interventi che sarebbero dovuti avvenire tempestivamente. Tutto e' iniziato quattro anni fa quando nonostante alcuni lavori di copertura del tetto della scuola, alle prime piogge, ha iniziato a piovere dentro le aule. In questi anni sono stati soltanto effettuati brevi interventi. Un centinaio in questi anni le segnalazioni inviate agli uffici competenti e i relativi sopralluoghi da parte del personale comunale competente.
La decisione di fare i turni e' avvenuta dopo che il primo piano della scuola - dove ci sono 20 aule - e' stato dichiarato totalmente inagibile per la fortissima umidita' proveniente dal tetto dove quando piove cade acqua nelle aule. In particolare l'evento che ha spinto alla chiusura definitiva del piano e' stato la caduta dell'acqua dal tetto accanto alle plafoniere elettriche. Cosi' i bambini di sette classi di elementare vanno a scuola fino alle 11, dopo seguono i turni delle scuole medie dalle 11,30 alle 14,30 e poi dalle 15 alle 18. I docenti continuano a fare il loro monte ore completo, garantendo la compresenza o facendo programmazione. I ragazzi di scuola media sono costretti a studiare sui tavoli bassi della scuola dell'infanzia. Inoltre altri 100 bambini che dovrebbero frequentare il plesso succursale distaccato "Mancino" in ristrutturazione da tre anni sono ospitati nella scuola di Borgo Ulivia "Pirandello".
Salendo al primo piano appare questo scenario: infissi pericolosi non a norma, serrande quasi tutte rotte, grosse macchie di umidita' dappertutto nel soffitto, bagni senza porta, vetri rotti. Per il forte freddo di circa sei gradi, perche' la scuola si trova nel cono d'ombra del monte Grifone, fino alla settimana scorsa i bambini studiavano nelle classi del primo piano con le coperte addosso. Anche le due palestre sono inagibili da quattro anni sempre per la fortissima umidita'.
All'esterno la situazione non e' migliore perche' ci sono tutti i cornicioni scrostati con i "ferri ammalorati" e i ragazzi sono costretti ad uscire tutti da un unico portone. Il 29 gennaio scorso, la preside ha chiamato per un sopralluogo un responsabile esterno della sicurezza che nel suo verbale ha dichiarato il primo piano inagibile.Verbale che e' stato inviato a tutte le autorita' istituzionali competenti. Il giorno successivo, dopo un iter telefonico "incredibile", come racconta la preside, finalmente l'architetto competente della pubblica istruzione regionale ha effettuato un sopralluogo accurato di due ore, completo di documentazione fotografica. Il primo febbraio la direzione didattica ha ricevuto una lettera a firma dell'assessore comunale all'istruzione Barbara Evola che la informava che il 5 febbraio sarebbe dovuto avvenire un sopralluogo congiunto della squadra di tecnici nella scuola. Ma in seguito, davanti a 23 genitori inferociti la preside, dopo una sua sollecitazione, e' stata informata che il sopralluogo non ci sarebbe stato piu'. Alle 13 dello stesso giorno l'assessore l'ha chiamata scusandosi del mancato sopralluogo e garantendo che questo avverra' al piu' presto. "Siamo una scuola di periferia. Ci sentiamo soli e completamente abbandonati da tutti - dice la preside Francesca Vella con voce molto provata, da 5 anni alla guida dell'istituto - non esistiamo per nessuno. Purtroppo nonostante le svariate segnalazioni, se si fosse in tutti questi anni intervenuto in tempo non saremmo arrivati a questa pesante decisone deliberata per la sicurezza degli studenti. Chi deve riparare il tetto adesso? Qualcuno mi vuole dire chi manderebbe i propri figli in questa scuola? Le famiglie non ce la fanno piu' a sostenere tutti i problemi della scuola: sono arrabbiate ed esasperate, D'altronde io non ho la bacchetta magica. La situazione e' tutta documentata e non sono mancate le mie lettere inviate alle autorita' competenti, compreso assessori comunali e regionali, sindaco e prefetto".
"Ho sempre per scelta lavorato nelle scuole di periferia - continua con molta amarezza - e mi rendo conto quanto esistono scuole di sera A e di serie C -. Sono stanca di lottare e se vado avanti e per un altissimo senso del dovere che ho da sempre. Se in questi anni solo una parte di tutti i soldi che sono arrivati per le scuole dello Zen fosse arrivata a noi non saremmo arrivati alla chiusura". "In tutti i miei anni di dirigenza scolastica mi sono resa conto che la scuola nel sistema italiano sta crollando a picco - conclude rammaricata la preside -. Siamo di fronte a un Paese dove purtroppo le autorita' pubbliche preposte, a tutti livelli, vantano solo diritti e pochissimi doveri. Chi ogni giorno cerca di fare il suo dovere spesso diventa oggetto di derisione o ritorsione. Ma dove arriveremo?".
(Wel/ Dire)