SCUOLA. ELEZIONI, AGE: NON CI SONO SOLO IMU E BANCHE
'MA ANCHE FAMIGLIA, UNIVERSITÀ ED EDUCAZIONE. POLITICI CONDIVIDANO 5 PRIOPRITA'.
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 11 feb. - Coerenza, onesta', capacita' progettuale le richieste forti alla politica. E soprattutto un dibattito elettorale che parli anche di famiglia, di bambini, di papa' e mamme, di scuola, universita' ed educazione: "Non solo Imu, banche, tasse in genere, che sono certo temi rilevanti per ogni famiglia, ma tasselli isolati di un sistema molto piu' ampio, nazionale ed internazionale.
Ci muove la consapevolezza che i genitori sono parte vitale del nostro Paese, fattore di qualita' nella scuola e nelle istituzioni quando coinvolti e partner di una corresponsabilita' educativa". È l'appello dell'Age (Associazione italiana genitori), a poche settimane dall'appuntamento elettorale.
"Sfondo delle nostre riflessioni- ha proseguito l'associazione- e' la Costituzione Italiana, che agli articoli 29, 30, 31 proclama solennemente l'impegno a promuovere il formarsi e il mantenersi della famiglia, a sostenerne i diritti, con particolare riguardo alle famiglie numerose, proteggendo la maternita', l'infanzia, la gioventu'. Condividiamo i numerosi appelli e documenti redatti da realta' del terzo settore, del volontariato, dell'associazionismo familiare, tutti, sostanzialmente, volti ad evidenziare che la riduzione di risorse e la crisi non possono continuamente ricadere sui piu' fragili e sulle famiglie, sempre piu' impoverite anche dalla carenza di adeguate politiche familiari, molto piu' incisive in paesi come la Francia e la Germania. La fatica sfocia in disperazione, poi in tensione e rabbia, talora".
È compito della politica, secondo l'Age, "assicurare equita', sia nella distribuzione delle risorse che dei sacrifici. È dovere di tutti i cittadini essere corresponsabili nel presidiare i valori della moralita' e legalita'.
Chiediamo che il dibattito politico rivolga attenzione anche alle famiglie e all'ampia realta' educativa del nostro Paese. La sfida educativa- ha spiegato l'ente- assume molti volti, e tutti, in modo diverso, incidono nella tenuta del patto sociale fra i cittadini e nella qualita' della vita e delle relazioni".
Dal crescere di separazioni e divorzi, all'alto numero di giovani che ne' studiano ne' lavorano (NEET), dal diffondersi di stili di vita rivolti solo al successo e alla prestazione, che scivolano spesso nell'uso frequente di sostanze stupefacenti, alla fuga nel gioco d'azzardo (online o in sale gioco o in slot machine, sempre piu' diffusi e pubblicizzati): "tutti questi sono segnali di disgregazione sociale, di impoverimento e ripiego individualistico. Sono compensati solo dall'alto numero di donne e uomini impegnati nel volontariato e nell'associazionismo, dalla tenuta, anche nelle difficolta', di molte famiglie, dalla fiducia che gran parte dei giovani rivolge ancora all'ambito e agli affetti familiari, avendo perso nel contempo stima per le altre istituzioni".
L'Age ha sottolineato che "molte e ripetute scelte politiche e amministrative, sostenute anche da parti di opinione pubblica, hanno considerato l'istruzione e la cultura come soli 'costi' per il Paese, hanno prodotto situazioni mortificanti per la scuola e l'universita'. Tutti i cittadini sanno dei tagli su disabilita' e supplenze, di precarie condizioni degli edifici scolastici, della riduzione progressiva di ogni progettualita', delle difficolta' della ricerca in Italia".
L'Age chiede, quindi, ai candidati, alla politica, alle istituzioni, di condividere alcune priorita': 1. L'educazione e la cura delle persone e delle relazioni sono un ambito essenziale e fondamentale per la coesione del nostro Paese e per la sua crescita 2. Partecipazione, legalita' e moralita' sono dimensioni che devono caratterizzare la vita democratica. Le forme di volontariato e associazionismo sono da promuovere e sostenere come capitale sociale e ricchezza per tutti, ma non comportano che le istituzioni pubbliche e la politica deleghino e rinuncino alle loro responsabilita' 3. La partecipazione dei genitori alla vita pubblica, in particolare nel mondo della scuola, non e' una concessione benevola e saltuaria, ma e' fattore di civilta', cresciuto negli anni. È un bene da promuovere, anche perche' e' provato che scuole partecipate sono scuole migliori, inclusive, che facilitano l'apprendimento 4. La scuola e' un bene comune del Paese e non puo' essere continuamente oggetto di contesa, di riforma e controriforma, a seconda del mutare degli schieramenti al governo. Chiediamo gradualita', rispetto, apertura di confronti con i diretti attori delle comunita' educative: genitori, insegnanti, studenti, enti locali, centri di ricerca, biblioteche, associazionismo.
5. Nella popolazione giovanile, in genere poco ascoltata, vi sono i piu' piccoli, i bambini, ragazzi e adolescenti spesso invisibili nelle citta' e nel dibattito pubblico. Una societa' attenta ai minori sa essere attenta alle domande di tutti. E l'attenzione ai minori e ai loro diritti chiama in gioco l'attenzione ai loro genitori, alle loro famiglie.
(Wel/ Dire)
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