UN'INIZIATIVA DI 'STUDENTI&CITTADINI' AL LICEO MAMIANI DI ROMA
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 4 feb. - È salita in cattedra al Mamiani Sarah Varetto, direttore del telegiornale Sky Tg24, per spiegare ai giovani il 'vocabolario della crisi': "L'Italia non e' un'economia basata sui consumi e dirlo sarebbe una presa in giro". La giornalista ha raccontato agli studenti degli ultimi due anni del Liceo di Viale delle Milizie le origini e il decorso della crisi economica internazionale, sottolineando il ruolo delle banche. E' accaduto martedi' 29 gennaio, ultima data per il Mamiani degli incontri su 'Gli anni del nostro scontento', promossi dall'associazione culturale Studenti&Cittadini.
'Sarah e le tre bolle, da quella immobiliare a quella digitale'. La Varetto, nella sua spiegazione, e' partita da lontano, molto prima della famosa 'bolla immobiliare Usa' che nell'estate 2008 ha fatto esplodere la crisi mondiale.
"Nel 2000 c'era stata un'altra bolla- si legge nella pagina Facebook dell'associazione- un'altra corsa sfrenata all'insu' degli acquisti e dei prezzi, che poi sarebbe deflagrata con un crollo da far venire l'amaro in bocca e non solo quello agli investitori: la 'bolla digitale', con l'ascesa vertiginosa delle 'dot.com', le compagnie del web, Google in testa (e Tiscali in Italia). E, curiosamente, nella grande crisi del 1929 c'era stata un'altra bolla ancora- ha ricordato Varetto- l'ascesa per tutti gli anni '20 delle compagnie radiofoniche, anch'esse nel grande contenitore della comunicazione". Cos'e' che tiene insieme le tre bolle? "Il tipo di economia degli Stati Uniti- ha spiegato l'esperta in economia agli studenti- tutta spostata verso i consumi: i due terzi del Prodotto lordo degli Stati Uniti vanno in questa direzione, e i cittadini americani trovano sempre delle banche che finanziano la loro voglia di acquisti". Ma mentre la bolla digitale e' stata piu' agevolmente digerita, e anzi ha prodotto un piu' facile accesso della popolazione all'acquisto di computer, cellulari e simili, quella immobiliare e' stata micidiale: "Una corsa all'acquisto di case favorita dalle banche che proponevano maxi-finanziamenti e rate di mutuo popolarissime, almeno per i primi due o tre anni, con le somme di cui erano creditrici poi cartolarizzate, cioe' trasformate in prodotti finanziari sottoscritti da altri risparmiatori (i cosiddetti titoli tossici), e infine il crollo, con effetto a domino, di tutto questo grande castello quando i vari cittadini, i John Smith che compravano le case, non sono stati piu' in grado di pagare il mutuo".
Da qui e' partita una lunga discussione sull'effetto del crack immobiliare, sul disastro bancario, sui debiti sovrani. "Ed e' qui che entra in scena l'Italia- ha precisato la giornalista- le sue banche non hanno in pancia molti titoli tossici, ma il suo debito sovrano accumulato nel tempo e' enorme, addirittura il 126% del Prodotto lordo, del valore cioe' della produzione del paese nell'arco di un anno. Lo si e' sempre saputo che l'Italia, paese con una base manifatturiera molto forte, aveva un debito cosi', causato dalle politiche degli ultimi trent'anni, tanto che l'Economist ci chiamava 'l'orco in soffitta della costruzione europea'. Ma all'improvviso, e arriviamo al 2011, lo spread, cioe' la differenza tra gli interessi (bassi) che riceve chi investe nei titoli del Tesoro tedesco, e chi investe nel nostro (risparmiatore che deve avere molto di piu', perche' l'investimento e' considerato a rischio) arriva al livello insostenibile di 570 punti. Un livello da bancarotta". Da qui si deve ripartire. Come? "Sarah Varetto ha proposto, in particolare, degli aiuti fiscali per le imprese che investono per aumentare la produttivita' (e cioe' la quantita' di prodotto realizzato in una certa unita' di tempo)". Ma i ragazzi non si sono limitati ad ascoltare la direttrice di Sky Tg24, hanno posto domande e sollevato grandi questioni, dalla situazione della Monte dei Paschi, al Fiscal Compact e alla moneta unica. La famosa giornalista ha infine invitato i ragazzi a riflettere, dando loro un suggerimento: "Se l'Italia fosse uscita dall'euro sarebbe gia' fallita. Non fatevi ingannare da queste scemenze".
(Wel/ Dire)