De Biasi: modo per mantenere dialogo aperto con la comunita'
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 16 dic. - "Fornire un quadro complessivo e trasparente di progettualità, di gestione e di rendicontazione" e, allo stesso tempo, "dare coerenza ed efficacia al progetto complessivo per incrementare la qualità degli esiti formativi". Sono gli obiettivi con cui l'Istituto comprensivo 16 di Bologna, che ha sede in vicolo Bolognetti, ha redatto il proprio bilancio sociale relativo all'anno scolastico 2012-2013: si tratta di uno strumento previsto da una direttiva ministeriale del 2006 ma ancora poco diffuso, tanto che quello dell'Ic16 è il primo esempio che si registra tra le scuole pubbliche del territorio provinciale e probabilmente anche di quello regionale.
Con il Bilancio sociale "vogliamo raccogliere ed incentivare la fiducia dei genitori", sottolinea la dirigente scolastica Marina Battistin, oggi in conferenza stampa. Questo sapendo che "la scuola è il momento in cui i ragazzi, per la prima volta, entrano in una comunità ed in un percorso di cittadinanza scelto dalle istituzioni". Quello che ha portato alla realizzazione del documento è stato "un lavoro lungo ma fatto con passione", afferma Gloria Gramantieri, l'insegnante che ha curato in prima persona il progetto. Si tratta di una vera e propria "chicca", commenta l'assessore provinciale all'Istruzione, Giuseppe De Biasi, perchè "il bilancio sociale di una scuola è davvero un modo ancora più aperto di far sentira la scuola stessa un fulcro sociale del territorio" e di mantenere "un dialogo aperto con la comunità". Nel documento si possono trovare tutti i numeri relativi all'Ic e all'andamento delle iscrizioni, un'analisi delle risorse umane e materiali a disposizione della scuola, i progetti avviati, i risultati delle valutazioni di fine anno e i dati Invalsi, le disponibilità finanziarie e i costi sostenuti.
Al 31 dicembre 2012, ad esempio, all'Ic16 risultavano iscritti 1.143 alunni, 26 dei quali disabili e 20 con certificazione Dsa, con un'incidenza del 20,75% di allievi stranieri. Il capitolo dedicato all'Invalsi, invece, dimostra come l'Ic16 "si collochi in relazione alla media nazionale e alla media del nord est e a quella della regione Emilia-Romagna". Passando all'orientamento, dal bilancio sociale si può constatare che chi esce dalla terza media dell'Ic11 predilige il liceo scientifico (13,36%), linguistico internazionale (11,88%), linguistico (11,38%) e classico (11,38%). Il 24,5% degli alunni non ha seguito il consiglio orientativo espresso dai docenti.
Infine, le risorse economiche: nell'anno solare 2012 l'Ic16 ha registrato 547.260 euro di entrate (94.482 euro l'ammontare dei contributi delle famiglie) e 415.807 euro di uscite, con una spesa per alluno di 364 euro.
(Wel/ Dire)