(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 16 dic. - E' stato presentata il 3 dicembre un'anteprima del rapporto OCSE-PISA 2012, in contemporanea con il "lancio" in altre fra le principali capitali europee. Alla presentazione generale, tenuta al Ministero in mattinata, ha fatto seguito nel pomeriggio un approfondimento sui dati italiani, curato da INVALSI ed illustrato con dovizia di informazioni presso l'ITIS Galilei di Roma. In questo secondo appuntamento è stato distribuito un fascicolo di circa 40 pagine contenente molti grafici e vari tipi di elaborazione statistica sui dati di partenza.
Le sintesi che si leggono oggi sui principali quotidiani tendono a riflettere il giudizio d'insieme espresso in sede ministeriale: la scuola italiana ha migliorato il proprio posizionamento.
In realtà, si tratta di una mezza verità: il miglioramento c'è stato, ma piuttosto contenuto e non omogeneo. I problemi del nostro sistema restano quelli ben noti, già emersi in occasione delle precedenti rilevazioni: livello medio sotto la media dei principali paesi (ed a volte anche di molti fra i cosiddetti paesi emergenti), forti differenze regionali, un abisso fra licei e istituti professionali.
Il nostro sistema - nel confronto con quello dei 10 paesi che, come noi, hanno partecipato a tutte le edizioni di PISA fin dal 2000 - è peggiorato sensibilmente fra il 2000 ed il 2006, anno di massima crisi. E' poi migliorato nettamente nel 2009 rispetto al 2006 e si è ulteriormente consolidato quest'anno (ma in misura minima).
Altri commenti saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito dellÆAnp (www.anp.it).á (Wel/ Dire)