Sono parole di Save the children, ne "L'Italia SottoSopra"
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 16 dic. - L'Italia sconta una "debolezza strutturale del capitale umano". Sono parole di Save the children, contenute in "L'Italia SottoSopra", il quarto Atlante dell'Infanzia (a rischio) in Italia presentato a Roma. Il ritardo italiano e' attestato dall'Ocse, che inchioda il paese all'ultima posizione per competenze linguistiche e matematiche, anche se la fascia 16-24 anni mostra un significativo recupero. Il progresso, tuttavia, non e' sufficiente a raggiungere la media degli altri paesi: i laureati italiani, in quanto a capacita' linguistiche, fanno peggio dei diplomati di Australia, Giappone, Finlandia e Paesi Bassi.
"L'intensa poverta' e deprivazione in cui vivono sempre piu' bambini, adolescenti e giovani, vuol dire innanzitutto riduzione delle liberta' di scelta, privazione di opportunita', chiusura di orizzonti, impossibilita' di fissare e raggiungere traguardi - si legge nel rapporto -. Ancora prima della mancanza di reddito e' questa la poverta' che spezza le gambe: una condizione che si puo' contrastare solo tornando ad investire sull'educazione". Ma finora poco o niente e' stato fatto:la spesa pro capite per la scuola primaria e secondaria tra il 1995 e il 2010 e' rimasta sostanzialmente invariata (+0,5 per cento), a fronte di un aumento medio nei paesi Ocse del 62 per cento. Negli ultimi 5 anni la spesa delle famiglie per l'istruzione, cresciuta di poco al Nord e al Centro per effetto dei rincari di servizi e materiali, e' scesa proprio nelle regioni piu' impoverite del Mezzogiorno.
"In un quadro di depotenziamento della scuola non stupisce se fa piu' fatica ad attrarre e trattenere gli studenti piu' disagiati, impedendone la dispersione e favorendone il rafforzamento delle competenze" si legge nell'Atlante. I dati parlano chiaro: se nel quinquennio 2002-2007 la percentuale di giovani con un basso livello di istruzione e' scesa del 4,5 per cento, dal 2007 al 2012 il calo e' stato molto ridotto, passando dal 19,7 all'attuale 17,6 per cento. Sono complessivamente 758 mila i giovani con bassi titoli di studio e fuori dal circuito formativo. "Ragazzi che spesso vanno ad accrescere il numero di disoccupati che, nel luglio 2013, hanno raggiunto la cifra record di oltre un milione di under 30 e la spaventosa percentuale del 41,2 per cento fra i 15-24enni" riferisce Save the Children, che nel 2011 ha attivato un programma quinquennale per rafforzare e rinnovare le infrastrutture sociali ed educative dedicate ai diritti dei minori. La versione integrale dell'Atlante e' scaricabile dal sito di Save the children.
(Wel/ Dire)