In indagine colpisce disparita' in matematica di ragazze e ragazzi
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 9 dic. - "Non possiamo trascurare il fatto che l'Italia registri risultati inferiori alla media Ocse, tuttavia l'indagine rivela che siamo uno dei Paesi che ha registrato i maggiori progressi in matematica e scienze e questo deve essere da stimolo per continuare a lavorare per migliorare le performance dei nostri studenti". È quanto si legge nel messaggio del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, a Bruxelles per il Consiglio europeo Competitivita', in occasione della presentazione dei dati Ocse Pisa 2012, ospitata per la prima volta nella sede del ministero dell'Istruzione.
Nell'indagine, continua il ministro, "mi hanno colpito la disparita' dei risultati delle ragazze in matematica rispetto a quelli dei loro compagni maschi che fanno registrare un divario piu' ampio della media Ocse. Questa per me e' la spia di una questione culturale, di un gap di genere che attraversa ancora in maniera profonda il nostro Paese e che va contrastato". Un altro dato significativo per il ministro e' rappresentato "dalla diversita' di performance in molte aree del Mezzogiorno" dove si registrano "risultati al di sotto della media italiana anche se alcune regioni mostrano un trend positivo". Secondo Carrozza proprio a queste aree bisogna "guardare con piu' attenzione come abbiamo gia' iniziato a fare nel Decreto Istruzione".
La titolare del dicastero di viale Trastevere sottolinea poi "un aspetto molto importante di questa indagine che dimostra la validita' del nostro sistema di formazione come 'ascensore sociale'". Il nostro Paese, scrive ancora il ministro, "continua a mostrare livelli di qualita' superiori alla media Ocse nell'apprendimento con solo il 10% di variabilita' nei risultati in matematica ascrivibile alle differenze di status socioeconomico dei ragazzi". Per il ministro si tratta di un dato "che testimonia l'incredibile potenziale della nostra scuola come motore della mobilita' sociale". Bisogna quindi guardare al nostro sistema educativo "come un investimento" e "non come una spesa".
Come Governo Letta "abbiamo dato un segnale forte con il Decreto Istruzione" a proposito degli investimenti nel settore (in calo quelli italiani, secondo l'indagine con riferimento al periodo dal 2001 al 2010). "Continueremo su questa strada per aumentare l'investimento nell'istruzione- conclude Carrozza- con la massima attenzione al futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi".
(Wel/ Dire)