'CONTRIBUTO NON DOVUTO' CHIESTO A 4 STUDENTI SU 5 FREQUENTANTI
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 29 apr. - Tempi duri per chi deve prendere il diploma di maturita', soprattutto se da privatista. Oltre alla difficolta' di doversi preparare in maniera autonoma, magari alternando lo studio con il lavoro, non mancano ostacoli economici sotto forma di contributi scolastici. Si' i famigerati contributi volontari - spacciati per obbligatori - colpiscono anche quelli che a scuola tornano solo per prendere l'agognato pezzo di carta: tra esami di idoneita', necessari per essere ammessi alla maturita' e iscrizione all'esame di Stato, la richiesta puo' arrivare fino a 300 euro.
E' quanto emerge da una ricerca svolta da 'Skuola.net' sulla scorta di quanto fatto gia' negli anni passati e alla luce di nuove segnalazioni giunte in redazione. Una volta che l'ufficio scolastico assegna al candidato la sede scolastica in cui svolgere l'esame e aver pagato le tasse erariali (12.09 euro per l'esame, 15.13 per il ritiro del diploma), ci si puo' trovare di fronte una richiesta di denaro imprevista. Come nel caso di uno studente lavoratore dell'Istituto tecnico 'F. Carrara' di Lucca, al quale e' stata recapitata una lettera in cui si ricordava che doveva sborsare 300 euro per sostenere l'esame preliminare, come da delibera del consiglio d'istituto dello scorso 7 Febbraio.
In queste condizioni - senza la dovuta informazione - lo studente si risolve a pagare senza batter ciglio a meno di non iniziare una battaglia con la scuola a colpi di pistole e incontri de visu che si trasformano infine in trattative sul prezzo finale: le scuole, infatti, non hanno il potere di stabilire il pagamento di imposte o tributi, quindi queste delibere di Consiglio hanno validita' solo sull'importo ma non sulla natura dello stesso, che resta volontario.
L'indagine condotta da 'Skuola.net' denuncia come non si tratti di casi isolati: bastano,infatti, alcune ricerche su Google con le parole chiave giuste e sui siti delle scuole compaiono circolari nelle quali si richiedono contributi, a vario titolo e con vari nomi. Nel dettaglio, da Nord a Sud, tra esami preliminari e maturita' al Niccolo' Braucci di Caivano (Na) servono 280 euro, 250 invece al Natta come anche al Feltrinelli di Milano. Sempre nella citta' meneghina si chiedono 300 euro al Liceo Agnesi di cui 100 di cauzione (?), 250 al Vendramin Corner di Venezia, 190 al Liceo Montanari di Verona, 160 al Piaget di Roma etc.
Ma anche i maturandi frequentanti non sono esenti dal pagamento del suddetto contributo. Si tratta di cifre chiaramente piu' basse: l'80% dichiara di aver corrisposto una somma che puo' variare dalle poche decine di euro nel caso piu' comune ma anche superare di slancio i 50 euro.
"Le richieste di contributi per sostenere l'esame di maturita' a carico dei privatisti sono un fenomeno ormai noto da anni-dichiara Daniele Grassucci, responsabile delle relazioni esterne- e come si puo' vedere molto spesso e' alla luce del sole, visto che le richieste di denaro sono quantificabili e visibili direttamente sui siti delle scuole. Rispetto alla ricerca condotta lo scorso anno, abbiamo notato che alcuni istituti censiti hanno smesso di pubblicare sul proprio sito moduli o circolari da cui si poteva evincere la richiesta di denaro. Hanno smesso o continuano a farlo in maniera piu' discreta? Non e' dato saperlo".
(Wel/ Dire)