"ORA INTERVENTO IN DIFESA DEI DIRITTI DELLE FAMIGLIE, DEGLI ALUNNI E DEL PERSONALE DOCENTE"
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 22 apr. - La Flc-Cgil di Roma e del Lazio denuncia la "palese violazione a Roma delle norme sugli organici della scuola 2013-2014" e chiede un "intervento in difesa dei diritti delle famiglie, degli alunni e del personale docente. La distorta applicazione da parte del direttore Generale dell'Usr di Roma della circolare ministeriale n.10 del 21 marzo 2013 che definisce le modalita' di distribuzione delle dotazioni organiche del personale docente, sta producendo di nuovo, anche quest'anno, gravi danni alle realta' scolastiche e, di conseguenza, a tutti i fruitori del sistema dell'istruzione pubblica".
La circolare indica infatti "assai chiaramente quali sono i modelli orari che si applicano nella scuola primaria: per il tempo pieno, per tutte le classi, devono essere svolte 40 ore di lezione settimanale, con la presenza di due insegnanti che hanno un orario obbligatorio di servizio di 22 ore. Di conseguenza, le 4 ore rimanenti possono essere utilizzate per ampliamenti dell'offerta formativa e diventano disponibili per le esigenze di tutta la scuola nell'ambito dell'organico d'istituto, in particolare per elevare da 27 a 30 l'orario nelle classi oppure per l'assistenza a mensa nei rientri pomeridiani".
A Roma, invece, il direttore dell'Usr "ha deciso che tali norme non si devono applicare. Le classi prime, seconde e terze di tempo pieno, infatti, come per il passato anno, verranno ad avere solo 40 ore in organico di diritto: cio' determinera' intanto riduzioni e perdite di posti, con la concreta possibilita' che le 4 ore rimanenti vengano utilizzate per altri scopi e per altre e diverse finalita' rispetto a quanto stabilisce la circolare".
Questo atto, inoltre, "sta provocando una reale e assai pericolosa distorsione del modello didattico pedagogico del tempo pieno nella scuola primaria". Si chiede quindi "a tutte le Istituzioni Pubbliche, Miur, Regione ed ente locale, un intervento in difesa dei diritti delle famiglie, degli alunni e del personale docente che vedono immotivatamente lesi i propri diritti da tale incomprensibile comportamento".
(Wel/ Dire)