(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 8 apr. - "Discriminazione per motivi politici a scuola nel 2013? Si' certo, e' possibile e il caso di Jaele ne e', purtroppo, un ennesimo triste esempio". Commenta cosi' Filippo Frigerio, Coordinatore Federale del movimento studentesco Padano, il caso di Jaele Pasquini: la giovane ragazza di Lucca e' stata insultata, qualche giorno fa, da un compagno in classe per il solo fatto di essere 'leghista' e non e' stata difesa dall'insegnante, rimasta zitta, seppur presente in quel momento in aula. "Nel luogo sacro per la formazione della futura societa', che e' la scuola, un fatto del genere non deve trovare posto: l'occlusione mentale di una certa categoria di insegnanti deve lasciare posto al pluralismo e al sano confronto tra idee diverse. Noi Giovani Padani siamo sempre vigili e non mancheremo di portare alla ribalta casi analoghi a questo, perche' non vogliamo che succedano piu'".
Aggiunge Federico Bussolin, Coordinatore Nazionale del Movimento Giovani Toscani: "È deludente rendersi conto che la liberta' di pensiero deve essere difesa anche e proprio in quel posto in cui si dovrebbero insegnare ad accettare le diversita' altrui. Questa delusione deve trasformarsi in lezione: mi aspetto che la professoressa prenda gli opportuni provvedimenti, spiegando ai suoi alunni che il '68 e' un periodo che ci siamo lasciati alle spalle e l'opinione politica di una persona, qualunque essa sia, deve essere libera di svilupparsi. Mi aspetto, infine, che il compagno di classe, che ha lanciato l'offesa, si renda conto del suo gesto ignorante e chieda scusa pubblicamente non solo alla ragazza, ma alla classe intera, perche' si e' reso attore di un'azione, magari inconsapevole, ma che infanga la liberta' di pensiero e di opinione, che e' patrimonio di tutti".
Come Giovani Padani, concludono, "annunciamo altresi' che attraverso gli esponenti della Lega Nord in Parlamento presenteremo un'interrogazione urgente al ministro dell'Istruzione per fare luce sull'accaduto e per conoscere quali provvedimenti si intendano prendere per far si' che queste cose non si ripetano".
(Wel/ Dire)