E RIQUALIFICARNE ALTRETTANTE, CON IL CONCORSO DELLO STATO.
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 17 dic. - Sei scuole da costruire e sei da riqualificare per 33,35 milioni di euro, alienando parte del patrimonio immobiliare del Comune di Bologna e cambiandone la destinazione d'uso per renderli piu' appetibili sul mercato. O meglio, l'amministrazione mette stabili e terreni, ancora da individuare, in un fondo chiuso del quale resta un 'azionista'. Il meccanismo e' un po' complicato e la quantita' di beni da valorizzare dipende da quanti soldi arriveranno dallo Stato, ma intanto Palazzo D'Accursio ha gia' in mano un elenco di istituti da edificare e da risistemare, per un totale, appunto, di 33,35 milioni di euro. Le nuove costruzioni, che derivano anche dal calcolo dell'aumento della popolazione scolastica, sono una elementare, con materna e nido nell'area Ex mercato al Navile, una nuova materna "Tempesta" al San Vitale, elementare e media "Carracci" al Saragozza, materna "Giardini Margherita" al Santo Stefano, la media "Guercino" piu' una nuova materna al Savena.
Le sei scuole da ammodernare sono invece la elementare e media Dante Alighieri al Porto, la materna Rocca del San Donato, le ex Carducci (succursale delle Rolandino) al Santo Stefano, la materna Gobetti al Saragozza, la media Guarcino al Savena e la materna ed elementare Federzoni al Navile. Il tutto e' frutto del protocollo firmato quest'estate con il ministero dell'Istruzione, che vede il Comune di Bologna primo fautore di un progetto pilota che lo Stato vorrebbe poi estendere in altre citta'. Lo Stato deve decidere quanto dare a Bologna nell'ambito di uno stanziamento nazionale di circa 750 milioni, poi l'amministrazione, sui 33 milioni di cui abbisogna, calcola quando manca. E mette in un fondo terreni o immobili che intende alienare. A questo punto entrano in gioco i privati, che ristrutturano e chiedono l'eventuale cambio di destinazione d'uso. La garanzia del guadagno deriverebbe dall'essere 'azionisti' del fondo, al quale peraltro ha aderito Inarcassa, la cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri e gli architetti liberi professionisti.
Il progetto, presentato questa mattina in una udienza conoscitiva in Comune a Bologna, viene applaudito dalla maggioranza e persino da buona parte dell'opposizione. "Non e' una operazione di speculazione immobiliare, ma un reivestimento su un fondo che va per l'edilizia scolastica", ci tiene a spiegare il direttore generale del Comune Giacomo Capuzzimati. Il protocollo e' stato firmato e anche se dovesse cadere il Governo come si ventila, restera' valido, aggiunge l'assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Malagoli. Il fatto e' che bisogna attendere la decisione dello Stato sul fondo da passare a Bologna, cosa che e' ancora in discussione nella Conferenza Stato-Regioni. Palazzo D'Accursio, da parte sua, sarebbe pronto a partire coi bandi gia' dall'anno prossimo e comunque, sottolinea il direttore, questo non frena ristrutturazioni e progetti sulle scuole gia' partiti. La lista potra' subire della variazioni riguardo alle scuole da ristrutturare, ma non tocchera' quelle da costruire, conclude l'assessore.
(Ami/ Dire)