MA C'È TETTO DI 6 PER CLASSE; RACCAGNA: FAVORIAMO INTEGRAZIONE
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 17 dic. - La Giunta comunale di Imola ha approvato il secondo "Protocollo per l'accoglienza degli alunni stranieri", siglato con l'Asp, il Cisst e tutti gli Istituti comprensivi imolesi. Il Protocollo, e' valido per gli anni scolastici dal 2012-2013 al 2015-2016, serve a "definire le modalita' di accoglienza nelle scuole imolesi degli alunni stranieri, al fine di garantire a tutti le condizioni migliori possibili per un apprendimento efficace in un contesto accogliente- spiega una nota del Comune- rispettoso delle esigenze e delle caratteristiche di ciascuno e capace di promuovere una cultura dell'accoglienza, dell'integrazione e del rispetto reciproco e che questa cultura venga considerata una possibilita' e un arricchimento per tutti".
Il Protocollo verra' discusso domani in commissione e mercoledi' prossimo in Consiglio. "Grande novita'" della seconda intesa e' l'introduzione dei "principi di riferimento, nei quali si afferma che in linea di principio- continua la nota- ai meri fini del presente Protocollo e nel rispetto della legislazione italiana in materia, gli alunni di nazionalita' non italiana ma nati e vissuti con continuita' in Italia e gia' scolarizzati nei servizi educativi per la prima infanzia, devono essere considerati italiani a tutti gli effetti relativi alla scolarizzazione". Il Protocollo e' uno "strumento operativo utile da un lato a migliorare l'integrazione reale degli alunni stranieri e, dall'altro- recita la nota- a garantire la concreta funzionalita' delle classi, proprio al fine di permettere a tutti di avere una partecipazione attiva e consapevole ai percorsi scolastici". Cio' significa che in ogni caso "per tutti, nel caso in cui gli alunni stranieri nati o no in Italia non abbiano frequentato con continuita' la scuola dell'infanzia o appartengano a nuclei familiari con problemi di integrazione sia sul piano sociale che lavorativo- continua l'amministrazione- saranno attivati i percorsi di aiuto". Che sono sostanzialmente di due tipi e riguardano sia la mediazione culturale che percorsi di alfabetizzazione.
Nel primo caso si vuole favorire un "reciproco ascolto e conoscenza, teso in particolare a far capire ai docenti la storia personale e la cultura di chi si trovano di fronte". Nel secondo caso, ci si attiva per "facilitare l'apprendimento della lingua italiana come strumento indispensabile di comunicazione- continua la nota- e quindi partecipazione attiva al contesto scolastico e sociale in cui l'alunno si trova". C'e' poi lo sportello "Il Mondo a Scuola", per dare alle famiglie straniere tutte le informazioni utili. Infine, "per cio' che riguarda l'accoglienza nelle classi e la loro composizione- spiega la nota- si stabilisce che gli alunni stranieri possano essere al massimo sei per classe e comunque nel rispetto della legge che prevede un massimo del 30%". Gli alunni stranieri presenti nelle scuole imolesi, dai nidi alle superiori, oggi sono 1.424 su un totale di 12.191 alunni pari all'11,68% del totale della popolazione scolastica. La spesa annua e' di circa 55.000 euro, circa 40.500 finanziati dal Comune e 15.000 dalla Provincia. Questo secondo Protocollo "e' un ulteriore passo importante sulla strada dell'integrazione della popolazione straniera presente sul nostro territorio, perche' non dobbiamo mai dimenticare- commenta l'assessore alla Scuola, Marco Raccagna- che proprio attraverso la scuola vengono attivati i percorsi di integrazione migliori e i piu' giovani possono divenire veri e propri agenti e protagonisti attivi di un coinvolgimento piu' ampio che si allarga alle famiglie straniere".
Raccagna aggiunge: "A chi mi chiedesse se abbiamo deciso che chi nasce in Italia e' italiano, non posso che rispondere di no, anche se naturalmente a livello personale e politico- afferma l'assessore- non vedo l'ora che venga modificata la legge italiana sulla cittadinanza e si affermi questo sacrosanto principio di civilta'". A Imola "abbiamo semplicemente affermato il principio da un lato e, dall'altro, abbiamo di fatto preso atto di quello che tutti gia' sanno- continua Raccagna- e cioe' che nelle scuole imolesi e italiane ci sono tanti alunni stranieri nati in Italia, che parlano bene la nostra lingua, che ogni giorno studiano e giocano con i nati in Italia e le cui difficolta', quando ci sono, spesso dipendono da un contesto esterno o familiare poco accogliente e non certo dalla loro nazionalita'".
(Ami/ Dire)