(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 3 dic. - "Noi della Scuola, ci chiediamo come mai un governo tecnico, anche di fronte alla protesta generale di tutti gli operatori e componenti della scuola, stia perseguendo un disegno Politico nell'attacco indiscriminato agli Organi Collegiali. Qual e' il vero scopo di questa corsa verso il baratro? Ci sembra che i nostri politici, poco rappresentativi e che probabilmente non saranno neanche rieletti, non sappiano quello che stanno facendo contro la scuola; la scuola, dal canto suo, non accetta e non accettera' mai la sua demolizione che la renderebbe non libera, non conforme al dettato costituzionale, inerme e succube del mercato". È quanto scrive il preside del liceo Talete di Roma, Antonio Panaccione, in una lettera inviata ai presidenti di Camera, Senato e a Monti. Il Talete e' il liceo romano da sui sono partite le proteste dei docenti contro i tagli.
"In questo drammatico momento in cui l'Italia e' sempre piu' divisa, fragile e lacerata, la scuola pubblica statale continua a resistere e a formare i giovani, mostrando di essere ancora il luogo migliore e piu' sobrio del Paese- si legge nel testo-.
Com'e' noto la scuola statale negli ultimi vent'anni e' stata dimezzata, con accorpamenti discutibili, subendo drastici tagli e provvedimenti unilaterali (piu' alunni per classe, piu' classi e ore di insegnamento frontale per tutti, meno salario, piu' responsabilita' didattiche, amministrative e contabili anche a fronte di strutture edilizie fatiscenti e senza le dovute tecnologie sempre promesse); cio' nonostante la Scuola Statale ha tenuto e ha continuato a lavorare per il bene comune, grazie alla missione che molti di noi portano avanti ogni giorno per il bene dei nostri giovani, impegnandosi nel proprio lavoro con passione ed entusiasmo. A nome e per conto della Scuola Pubblica Statale, cui ho l'onore di appartenere, Vi sollecito a far ritirare il ddl 953 prima di qualsiasi voto. Una vera riforma della scuola, auspicata da tutti, deve ripartire dal basso, cioe' dai veri protagonisti e componenti della scuola per essere votata da un Parlamento che ci rappresenti tutti".
(Ami/ Dire)