FONTI DELLA COMMISSIONE: 'NON CI SONO TEMPI TECNICI PER SÌ FINALE'.
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 3 dic. - Tutti la contestano: studenti, docenti, sindacati e dirigenti scolastici. Ma la cosiddetta legge Aprea, la riforma degli organi collegiali approvata a ottobre alla Camera, si arenera' comunque al Senato dove di fatto finira' su un binario morto. Se ne parla nei corridoi a Viale Trastevere e arrivano conferme da Palazzo Madama raccolte dalla Dire.
In pratica a Montecitorio sindacati, dirigenti scolastici, imprese ed esponenti del mondo degli insegnanti avevano fatto audizioni su un testo completamente diverso ormai mesi fa. Poi le modifiche della commissione Cultura della Camera. Che comunque non convincono del tutto. Vista la nuova ondata di critiche piovute al Senato in commissione Istruzione sull'ormai ex legge Aprea durante le nuove audizioni, saranno inevitabili ulteriori modifiche. Ma, calendario alla mano, queste modifiche metteranno di fatto su un binario morto la legge, visto che le elezioni incombono, le piazze che contestano e l'affollamento di altre norme da affrontare in ambedue le Camere taglia la strada a leggi di secondo piano. Insomma, chi la proposta non l'ha digerita puo' stare tranquillo: non vedra' la luce. Soprattutto dopo che, con una lettera aperta a studenti e docenti, anche il ministro Francesco Profumo l'ha 'scaricata', sottolineando come il governo non abbia nulla a che vedere con il testo. Il presidente della commissione Istruzione del Senato, Guido Possa (Pdl) afferma: "I lavori vanno avanti come da programma con audizioni, emendamenti e voto. Certo ci saranno delle modifiche". Modifiche che, fa notare il senatore Antonio Rusconi, capogruppo del Pd in commissione Istruzione, "fanno slittare i tempi di approvazione. È chiaro che a quel punto sara' difficile che si possa fare la terza lettura con le elezioni in vista".
(Ami/ Dire)