Roma, 31 ott. - Quale utilizzo fanno della rete i sindacati che rappresentano i professionisti sanitari, le societa' scientifiche e le case di cura? Come sfruttano le potenzialita' del web per condividere soluzioni e comunicare i propri lavori? Come si raccontano online sindacati, societa' scientifiche e case di cura? E' da queste domande che e' partita l'indagine, condotta da Broking and Consulting, su 49 realta' del mondo sanitario fra sindacati medici, societa' scientifiche e case di cura, presentata a Roma.
Secondo l'ultimo rapporto Censis la penetrazione di Internet in Italia ha raggiunto il 78% e mentre la spesa per libri e giornali ha subito un crollo del -38,8%, quella per lo smartphone e' piu' che triplicata. L'ecosistema digitale e' un caos in cui nascono ogni minuto 571 nuovi siti, vengono effettuate 3,8 milioni di ricerche su Google e compaiono 3,3 milioni di post su Facebook; ecco perche' e' fondamentale distinguersi, rendersi riconoscibili.
Alla tavola rotonda hanno partecipato: Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Nicola Piccinini, presidente Ordine psicologi di Roma, Laura Bastianetto, vice responsabile area comunicazione Croce rossa italiana, Paola Conti, cofondatrice piattaforma iDoctors, Silvia Cecchini, ufficio marketing Rome American Hospital e Simone Mingiacchi, direttore amministrativo di Villa Betania. Nicola Perrone, direttore dell'agenzia di stampa Dire, ha moderato l'incontro.
Il punto di partenza e' stata la 'prima impressione'. Quando un utente naviga su un sito abbiamo in media fino a 8 secondi per convincerlo a proseguire la navigazione, ecco perche' diventa fondamentale consentirgli di orientarsi con facilita' e trasmettere un'immagine autorevole. Meno il sito e' curato, maggiore e' la probabilita' che l'utente lo abbandoni per cercare altrove cio' di cui hai bisogno.
La riconoscibilita' e' l'insieme degli elementi che permettono all'utente di: rendersi conto dove si trova esattamente e verificare se l'idea che viene trasmessa dal brand e' in linea con le sue aspettative. Il logo deve essere ben visibile ed essere situato nella stessa posizione.
Una regola generalmente applicata nella quasi totalita' dei casi, va tuttavia notato che il 13% dei sindacati analizzati non ha sul proprio sito un logo ben visibile, fattore che pregiudica l'immediata riconoscibilita' del marchio o del brand sottostante.
La coerenza cromatica e' uno degli elemento che aiuta a orientarsi durante la navigazione, anche questa e' una caratteristica generalmente condivisa da tutti gli attori tranne le societa' scientifiche che nel 13% dei casi non curano questo aspetto.
La maggioranza dei sindacati e delle associazioni mostra accanto al logo o alla sigla il proprio nome per esteso, per aiutare l'utente a comprendere la natura del sito e il contesto in cui si trova.
Tra gli elementi di valutazione e' stato considerato anche il payoff, una frase che ha il compito di riassumere brevemente l'essenza del marchio, presente solo sui siti di un sindacato su cinque e solo nel 12% delle societa' scientifiche analizzati.
Molte realta' campionate sono carenti di una presentazione in grado di spiegare cosa fa l'ente, totalmente assente nei sindacati e presente solo nel 12% dei siti delle societa' scientifiche.
Per giudicare l'usabilita' di un sito e' stata analizzata l'organizzazione dei contenuti in termini di menu', struttura e presenza di un motore di ricerca interno, l'utilizzo di slideshow per raccontare le ultime novita', constatato se il sito fosse responsive, cioe' sviluppato per adattarsi a dispositivi mobili, verificato se sul sito fossero presenti link non funzionanti.
Un'analisi che ha dimostrato come i siti dei sindacati nell'81% dei casi hanno un'organizzazione dei menu' coerente con questi obiettivi. Le societa' scientifiche mostrano un elevato 94% di siti con menu' chiari e ordinati. Le case di cura rilevano una minore capacita' di gestire correttamente questo aspetto: nel 53% dei casi per raggiungere il contenuto desiderato sono necessari piu' di tre clic.
La ricerca ha riscontrato una difficolta' generale a strutturare il sito in modo chiaro, trasmettono infatti una sensazione di disordine che non favorisce la navigazione: il 38% dei siti di sindacati, il 31% dei siti di societa' scientifiche e il 47% dei siti delle case di cura.
La barra di ricerca e' uno strumento fondamentale per arrivare rapidamente ai contenuti di un sito Internet e permette di instaurare una conversazione tra l'utente che pone un quesito e il sito stesso.
Nonostante questo ne sono sprovvisti: il 25% dei siti di sindacati, il 37% delle societa' scientifiche e il 41% delle case di cura. In altri casi la barra di ricerca, pur essendo presente non funziona correttamente. Si tratta nel dettaglio di: 50% dei sindacati, il 44% delle societa' scientifiche e il 12% delle case di cura.
Le statistiche mostrano come il tasso di navigazione da dispositivi mobili sia in costante ascesa: l'83% dell'intera popolazione italiana, pari a circa 49 milioni. Ecco perche' diventa cruciale che i siti web possano essere fruiti perfettamente da smartphone e tablet, eppure su questo punto si riscontra un certo ritardo da parte dei sindacati e delle societa' scientifiche, che non possono essere fruiti correttamente da mobile rispettivamente nel 31% e nel 38% dei casi. Per le case di cura la situazione e' migliore, ma non ottimale: il 18% dei siti infatti non e' responsive.
Al contrario la situazione sul Regolamento generale sulla protezione dei dati o Gdpr e' molto positiva, l'informativa sulla privacy e' infatti presente: nell'88% dei siti delle case di cura e nel 50% dei siti dei sindacati e delle societa' scientifiche, risulta tuttavia assente: nel 19% dei siti dei sindacati e nel 6% delle societa' scientifiche.
(Edr/ Dire)