Roma, 31 ott. - "I bisogni dei 'gifted' variano su diversi livelli. Ci sono quelli cognitivi, avendo loro un alto funzionamento, e quelli piu' emotivi e relazionali. Il loro assetto cognitivo influenza inevitabilmente il loro modo di ragionare, di relazionarsi ed anche i loro interessi, che spesso si discostano da quelli dei loro coetanei e del mondo circostante". A dirlo e' Laura Sartori, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e coordinatrice del Progetto Alto Potenziale dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), alla presentazione del master 'Gifted. Didattica e psicopedagogia per gli alunni con alto potenziale cognitivo e plusdotazione',a Roma.
"La conoscenza del loro funzionamento deve andare di pari passo alla conoscenza del loro assetto e del loro modo di ragionare e di funzionare- continua Sartori- per metterci nelle condizioni di comprendere i bambini 'gifted' a 360 gradi".
La comprensione approfondita del loro funzionamento e dei loro bisogni "ci consentira' anche una piu' facile individuazione sia all'interno del contesto scolastico che al di fuori. Per questo motivo- aggiunge la psicologa- i docenti hanno bisogno di una preparazione mirata. Devono esserci degli screening che consentano l'individuazione di questi studenti, guidata dalla consapevolezza degli insegnanti- conclude- che dovranno avere la lente giusta per inquadrarli".
Qual e' il clima che si crea quando un bambino ad alto potenziale cognitivo entra in classe o nella stanza di terapia? A rispondere e' Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e responsabile del servizio di Psicoterapia dell'IdO: "Penso alle Difficolta' che l'insegnante prova di fronte a un bambino 'gifted'. Davanti a bambini che possono avere dei disturbi, come dei problemi comportamentali importanti, e' possibile collocare li' una mancanza. Invece, risulta difficile capire perche' un bambino dotato, che ha tutti gli strumenti, non riesca a rispondere all'adattamento. Mentre nel primo caso noi riusciamo a comprendere che suo malgrado accade questo- spiega la psicoterapeuta- con il bambino 'gifted' il suo malgrado rimane invisibile e noi dobbiamo lavorare per renderlo visibile".
Da qui la necessita' dell'Istituto di Ortofonologia di organizzare con l'universita' Lumsa un master che si focalizzi proprio sulla didattica e la psicopedagogia per gli alunni con alto potenziale cognitivo e plusdotazione. "Forniremo agli insegnanti gli strumenti per capire perche' un bambino diventa arrogante- continua la psicoterapeuta- perche' non sentendosi riconosciuto dagli altri assume atteggiamenti particolarmente regressivi o atteggiamenti saccenti. Se non li comprendiamo nella loro dinamica generale rischiamo di penalizzarli soltanto. Questi sono bambini che si pongono sempre fuori del contesto- conclude- direi 'anti' 'pathos' ed e' questo il motivo per cui spesso risultano antipatici".
(Rel/ Dire)