Roma, 31 ott. - In Italia la plusdotazione e' un fenomeno ancora poco conosciuto. Da un'indagine condotta dall'Universita' Lumsa di Roma, su un campione di convenienza di 600 insegnanti, risulta che il 30% dei docenti conosce il fenomeno e solo il 10% ha ricevuto una formazione specifica. "Di bambini 'gifted' si sente parlare nel nostro paese, ma non esistono ancora percorsi focalizzati sugli ambiti didattici, sulla scuola. Il nostro master vuole puntare proprio su questo". Lo afferma Maria Cinque, professore di Didattica e pedagogia speciale dell'Universita' Lumsa e direttrice del Master 'Gifted. Didattica e psicopedagogia per gli alunni con alto potenziale cognitivo e plusdotazione', in occasione della sua presentazione a Roma.
Sono tante le questioni aperte sulla 'giftedness' (plusdotazione) e, in particolare, riguardano la didattica e gli strumenti da usare nella classe inclusiva, prevista nel modello educativo italiano.
"Negli Usa si parla di plusdotazione da 40 anni- precisa Cinque- ed esistono percorsi speciali e scuole speciali, ma anche li' il trend sta cambiando. Gli ultimi articoli pubblicati parlano di inclusione del bambino 'gifted' all'interno della classe". Il dibattito e' aperto sulla stessa definizione di giftedness: "Una volta si limitava solo al Qi (Quoziente intellettivo), adesso si va ampliando a diverse aree con l'idea che il talento puo' avere differenti dimensioni- aggiunge la professoressa- non solo il quoziente intellettivo, ma anche le abilita' sportive o artistiche. E questo ci pone ancora piu' delle sfide dal punto di vista didattico".
Esistono numerose dispute poi sulla quantificazione del fenomeno. "Alcuni studiosi considerano solo il 2% i bambini ad alto potenziale cognitivo, con il potenziale che va oltre 130 e si limitano al Qi. Altri lo individuano quando il Qi va dal 120 in poi, e altri ricercatori ancora lo guardano invece con un'ottica piu' ampia. Non c'e' solo il Qi- precisa la direttrice del master- ma pure le abilita' creative, artistiche e sportive. Cosi' lo spettro dei bambini coinvolti arriva al 10% o si spinge fino al 20% se si considerano la potenzialita'".
Cogliere il passaggio dalla 'giftedness' al talento e' per Cinque il "compito dell'area educativa, chiamata a considerare che i diversi talenti hanno diverse traiettorie di sviluppo. Il talento matematico si sviluppa a una certa eta', quello musicale e sportivo ad altre eta' ancora, e cosi' via. Allora bisogna avere attenzione al progetto di vita della persona gifted- conclude la professoressa- che ha il diritto di sviluppare il suo talento ed e' anche un investimento che la societa' pone in lui".
Il nuovo master, che partira' a novembre, e' promosso dalla Lumsa insieme all'Istituto di Ortofonologia (IdO), dura 8 mesi ed e' rivolto, in particolare, ai docenti. Accanto alla normativa e ai fondamenti teorici per conoscere a fondo la complessita' del fenomeno, ci saranno laboratori pratici, divisi per gradi, con l'obiettivo di fornire ai docenti gli strumenti pratici da utilizzare in classe.
(Rel/ Dire)