Roma, 21 nov. - "Parlare di ricerca in un convegno sulle Malattie rare sembra davvero una provocazione se si tiene conto della assoluta carenza dei mancati investimenti della legge di Bilancio proprio in questo campo. La sensazione oggi era quella di prendere in giro le tante associazioni di pazienti con malattia rara, venute per la presentazione del Documento di OssFOR: l'osservatorio dei farmaci orfani. Da una parte la speranza dei pazienti e dall'altra parte il silenzio del Governo; non solo indifferente alle loro necessita', ma per di piu' ostile davanti alle richieste dei ricercatori, condannati ad un precariato che spreca le loro intelligenze, la loro passione e la loro creativita'. La ricerca italiana, potenzialmente tra le migliori proprio per la genialita' dei nostri ricercatori, e' di fatto condannata alla irrilevanza, per mancanza di un disegno strategico di respiro nazionale. Non a caso anche i risultati economici di grandi aziende farmacologiche presenti in Italia segna una flessione preoccupante, che si ripercuote ancora una volta sull'occupazione. Nel dibattito in sala si registrava una triplice insoddisfazione: quella dei pazienti, quella delle aziende farmaceutiche e quella dei ricercatori. Sta diventando imbarazzante registrare un trend di tale malcontento per scarsita' di risorse; e' vero che dura da anni, ma il governo attuale gli ha impresso un'accelerazione ancor piu' preoccupante". Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, presidente dell'Intergruppo parlamentare sulle Malattie rare.
"Questo governo- continua- finora non ha fatto nulla per i malati rari, ne' per la ricerca, ne' per la cura. Non si e' neppure preoccupato di pubblicare il nuovo Piano triennale per le Malattie rare, mettendo in crisi il prestigio dell'Italia in Europa anche su questo piano. Ormai non si contano piu' le figuracce dell'Italia in Europa, anche in ambiti in cui avevamo una leadership conclamata. D'altra parte lascia sorpresi che un governo che ha esordito nella sua attivita' legislativa con il Decreto Dignita' per assicurare lavoro ai giovani, faccia cassa depauperandoli del loro futuro. Perche' tra i risparmi ottenuti dai tagli ai due ministeri strategici: Universita' e Salute, occorre considerare anche l'ulteriore e inopinata spinta alla disoccupazione giovanile piu' qualificata, quella dei ricercatori che dovrebbero essere il volano del cambiamento in Italia e invece sono obbligati ad emigrare all'estero", conclude Binetti.
(Red/ Dire)