Roma, 28 mar. - L'Agenzia europea del farmaco (EMA) nell'Annual Report 2016 ha definito Zavicefta (ceftazidima/avibactam) una 'terapia innovativa' perche' rappresenta una nuova opportunita' di trattamento e un progresso per la salute pubblica: adesso finalmente Pfizer ha reso noto l'arrivo di questo nuova terapia antibiotica anche in Italia, dove e' disponibile dal 21 febbraio in regime di rimborsabilita'.
L'annuncio ufficiale arriva oggi, con una conferenza stampa organizzata a Milano. Il fenomeno della resistenza agli antimicrobici (AMR-antimicrobial resistance), conosciuta anche come antibiotico-resistenza, e' diventato un problema drammatico, anche perche' sono pochissime le nuove molecole scoperte negli ultimi anni mentre l'utilizzo di antibiotici in tutti i paesi e' in ascesa continua e spesso se ne fa un uso improprio. Basti dire che negli ospedali dell'Unione Europea oltre il 50% degli antibiotici viene usato senza che sia veramente necessario o in modo inappropriato; a cio' si aggiunge che in Europa il consumo di terapie specifiche per il trattamento delle infezioni multi-resistenti e' raddoppiato tra il 2010 e il 2014.
"La nostra azienda conferma oggi sempre piu' il suo ruolo di partner di riferimento della comunita' scientifica e degli operatori sanitari nella lotta alle infezioni batteriche e fungine- dice il direttore medico Pfizer Barbara Capaccetti- e cio' non solo in termini di nuove soluzioni terapeutiche ma anche di educazione, aggiornamento scientifico e innovazione di processi, strumenti e modelli organizzativi, al fianco di tutti gli attori coinvolti nella prevenzione e nella cura delle infezioni comunitarie e ospedaliere. In una situazione di emergenza per le infezioni multiresistenti, sia a livello globale che in Italia, Pfizer vuole sempre piu' sostenere e co-creare progresso a 360 gradi affinche' si possano usare al meglio le risorse esistenti e svilupparne di nuove in modo condiviso e sostenibile".
In Italia il problema delle resistenze agli antibiotici e' particolarmente critico; la percentuale di Klebsielle resistenti ai carbapenemi, antibiotici di ultima scelta, e' arrivata a superare il 30%. Le sole infezioni ospedaliere causano ogni anno nel nostro Paese tra i 4.000 e i 7.000 decessi. Tutto cio' ha portato a considerare i batteri Gram-negativi come i 'nemici numero uno' della sanita' pubblica, in particolare dei pazienti ospedalizzati.
Ceftazidima/avibactam, la nuova arma sviluppata per il trattamento di gravi infezioni da batteri Gram-negativi resistenti clinicamente rilevanti, e' una combinazione di ceftazidima, una cefalosporina di III generazione con profilo di efficacia e sicurezza ben consolidato, e avibactam, un nuovo inibitore della beta-lattamasi non beta-lattamico, che protegge la ceftazidima dall'inattivazione da parte della maggior parte delle beta-lattamasi. Ceftazidima e avibactam lavorano in sinergia: la reale innovazione terapeutica che caratterizza il nuovo antibiotico e' proprio avibactam, capace di ripristinare e ampliare l'azione anti-infettiva di ceftazidima contro i patogeni Gram-negativi.
"Al momento i problemi maggiori sono quelli causati da patogeni Gram-negativi multiresistenti, appartenenti alla famiglia degli Enterobacteri e ai generi Acinetobacter e Pseudomonas, dunque la disponibilita' di ceftazidima/avibactam riveste una fondamentale importanza" dichiara Claudio Viscoli, direttore della clinica Malattie Infettive Universita' di Genova e Policlinico San Martino e presidente della Societa' Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA). Infatti stando a Viscoli si parla "di un nuovo antibiotico di cui avevamo estrema necessita', perche' attivo sulla famigerata Klebsiella resistente ai carbapenemici; e' una prima soluzione a un grande bisogno insoddisfatto di antibiotici e, insieme ad altri antibiotici gia' arrivati o in arrivo, dimostra che la ricerca in questo campo non e' morta. Avere disponibile questa nuova opzione terapeutica per le infezioni da batteri Gram-negativi resistenti, tanto attesa dai clinici, puo' cambiare lo scenario".
Insomma, Ceftazidima/avibactam e' un fulgido esempio della visione di Pfizer, azienda impegnata attivamente nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci per le malattie infettive da oltre 75 anni, quando inizio' la prima produzione su larga scala della penicillina nel 1943. È attraverso un processo di stewardship attiva e un piano di leadership globale, con l'accesso a strumenti di sorveglianza innovativi e con un portfolio diversificato di farmaci per il trattamento di pazienti con infezioni gravi, che Pfizer si impegna quotidianamente a combattere la resistenza agli antibiotici e a soddisfare i bisogni di medici e pazienti.
(Red/ Dire)