Biasci (Fimp): Vaccini essenziali, ma modifichiamo sistema
Da temi pediatria a contratto, il neo presidente parla all'agenzia dire
Roma, 21 mar. - Il pediatra e' una delle figure piu' delicate e complesse della sanita', perche' e' il partner necessario di tutti i genitori nel periodo piu' importante della vita, quello che va dalla nascita ai 14 anni. Paolo Biasci, toscano di 62 anni, e' stato appena eletto alla guida della Federazione Italiana Medici Pediatri, sindacato (ma anche societa' scientifica) che associa la maggioranza dei pediatri italiani di libera scelta, rappresentando cosi' uno dei soggetti cardine della medicina convenzionata nazionale (gli altri 'cardini' sono Fimmg, per la medicina generale, e Sumai per gli specialisti ambulatoriali).
Gia' al momento della sua elezione Biasci ha indicato i punti cardinali della sua presidenza: ammodernamento e riorganizzazione della pediatria. Ha infatti dichiarato al termine del recente congresso di Verona: "La nostra e' una professione che deve continuamente rinnovarsi per poter rispondere ai sempre piu' complessi bisogni di salute della popolazione pediatrica e adeguarsi alle frequenti novita' legislative". Ecco quanto ha dichiarato in esclusiva all'agenzia Dire sul lavoro di "rinnovamento" che attende la pediatria italiana.
- Presidente Biasci, diventando presidente Fimp ha indicato i 'primi 1000 giorni di vita' come elemento strategico della pediatria: a cosa si riferisce? "I primi 1000 giorni di vita di un bambino sono quelli in cui il pediatra e' chiamato a intervenire con una diagnosi attenta e precoce, grazie alla quale puo' evitare che certe problematiche diventino croniche. Pensiamo ad esempio all'importanza di una diagnosi precoce nell'ambito dei disturbi del neurosviluppo, in primis l'autismo. Allo stesso modo le vaccinazioni nei primi mesi di vita sono fondamentali per la salute del futuro adulto.
Sottolineare l'importanza dei primi tre anni significa ricordare che noi pediatri siamo centrali nell'ambito della promozione della salute pubblica: ci auguriamo che questi elementi diventino consapevolezza per chi progetta le politich e sanitarie, affinche' il nostro ruolo sia piu' evidente, chiaro, percepito ed accreditato".
- Quanto conta oggi aiutare i genitori ad impostare in questi 'primi 1000 giorni' i corretti stili di vita? "E' un contributo centrale per avviare una vita adulta tendenzialmente sana.
Allattamento materno, alimentazione complementare, indicazioni per una crescita equilibrata, equilibrio nel sonno-veglia: su questi temi il pediatra e' il primo compagno di viaggio per i genitori e per il futuro adulto. Dimenticarselo significa sbagliare prospettiva sulla nostra professione".
- Perche' lei ha voluto lanciare l'allarme sull'obesita' infantile? "L'obesita' rappresenta un fattore di rischio in forte crescita nel nostro Paese. Una diagnosi di sovrappeso e' per un pediatra un atto semplice, quasi banale e routinario, ma spesso i genitori lo evitano, per noncuranza, fastidio o superficialita'. Per questo occorre rinforzare il messaggio sugli stili di vita all'interno delle famiglie, affiancandolo con la promozione dell'attivita' fisica fin da bimbi. Tra l'altro non dimentichiamo che la certificazione di attivita' agonistica sta in capo proprio ai pediatri".
- L'attivita' pediatrica arriva fino ai 14-16 anni: in qualche modo voi incrociate anche i primi segnali delle problematiche dei disturbi alimentari, come bulimia e anoressia... "I disturbi di alimentazione dell'adolescenza sono una tematica che ci compete per le patologie croniche. Ci pone problematiche e attivazioni assistenziali di secondo livello, con aiuto di specialisti idonei, visto che sono spia di problemi complessi che non si risolvono all'interno di uno studio di pediatria. Pero' questo conferma la necessita' di una corretta multidisciplinarieta', che nell'eta' infantile ed adolescenziale diventa ancor piu' necessaria".
- Sul tema delle vaccinazioni avete sempre avuto una posizione chiara: il periodo critico della diffidenza verso la 'cultura del vaccino' e' superato? "Il nostro impegno sul tema delle vaccinazioni e' sempre stato totale per risolvere le criticita' emerse nel recente passato nel raggiungimento e nel mantenimento di una efficace copertura vaccinale della popolazione. Pero' aggiungo che per noi il sistema vaccinale italiano deve probabilmente essere rimodernato: l'attuale formato degli ambulatori vaccinali distrettuali, dove i genitori si presentano ad un operatore sanitario mai visto, ci sembra un approccio vecchio, che ora sta segnando il passo".
- Come si puo' superare questo formato? Avete gia' messo a punto delle proposte alternative? "Le nuove richieste che vengono dai cittadini di ritrovare un rapporto personale con il medico ed anche il nuovo piano vaccini, molto piu' ampio, impongono una rivisitazione delle modalita' esistenti. Faccio un esempio: la Toscana tre anni fa ha avviato il sistema di vaccinazioni effettuate negli studi dei pediatri. Abbiamo cosi' registrato un atto vaccinale molto gradito, perche' la famiglia si trova davanti il proprio medico di fiducia. Mi sembra una scelta molto intelligente, in cui poter credere: la vaccinazione sviluppata nell'ambito del rapporto fiduciario, senza interruzione del processo, puo' essere una buona prospettiva".
- Presidente Biasci: proprio sui piu' piccoli si sono scatenate le guerre piu' bieche, come nel caso di Stamina e delle polemiche no-vax... "E' purtroppo cosi': questo rappresenta il rovescio della medaglia di una emotivita' e di un amore verso i nostri bambini che invece di risolversi in quell'azione positiva che e' 'aver cura di loro', al rovescio diventa strumento per sostenere altre situazioni. Ad esempio la campagna elettorale ha usato in certi momenti proprio il tema delle vaccinazioni maldestramente, come terreno di scontro. Nostro auspicio e' che la salute dei bambini non diventi mai merce politica di scambio".
- Cosa indicare ai genitori rispetto alle problematiche derivate dalla digitalizzazione della vita dei piu' piccoli? "Gli strumenti digitali - penso a smartphone, videogames e tablet - incidono pesantemente sul sonno e sulle attivita' della memoria. Noi siamo per il corretto utilizzo di questi sistemi, compresa anche la tivu', e per questo abbiamo lanciato dei segnali concreti ai genitori. Ad esempio: quante ore di televisione sono compatibili con una crescita equilibrata? Sappiamo bene che troppa tivu' incide sul sovrappeso e sulla capacita' di una corretta relazione con il mondo. Ma questo deve diventare un tema condiviso da tutti, non solo ricordato dai pediatri".
- La Fimp e' anche un sindacato: obiettivi nel breve periodo? "Il primo e piu' importante e' giungere velocemente ad un rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale. Nelle scorse settimane abbiamo firmato una pre-intesa e siamo fiduciosi di riuscire a concludere positivamente le trattative in corso anche per la parte normativa".
- Con gli altri sindacati e le altre societa' scientifiche: quale e' lo stato di salute dei vostri rapporti? "Le dico solo una cosa: il dialogo e' continuo ed e' costruttivo. Per un motivo chiaro: il miglioramento della sanita' italiana e' frutto di un lavoro comune".
(Red/ Dire)
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