Roma, 30 mag. - Sono 6 le richieste che l'Ordine dei Medici di Roma ha portato all'attenzione del prefetto, Paola Basilone, e dell'assessore regionale alla Sanita', Alessio D'Amato, nel corso di un incontro per concordare un piano di sicurezza contro le aggressioni ai medici e agli operatori sanitari. Ad elencarle, all'agenzia Dire, la consigliera dell'Omceo Roma, Cristina Patrizi, al termine del corso, promosso per i propri iscritti, sul tema 'No alla violenza contro medici e operatori sanitari', che era in programma il giorno prima dell'incontro.
"In Prefettura chiederemo che le aziende sanitarie si facciano parte in causa a sostegno dei professionisti vittime di violenza, perche' i professionisti rappresentano le aziende per cui lavorano e non possono essere lasciati soli- ha spiegato Patrizi- Chiederemo, poi, interventi legislativi ad hoc correlati alla figura del medico come pubblico ufficiale: un reato di tipo verbale, fisico o psicologico dev'essere procedibile d'ufficio, non a querela. Chiederemo un intervento diretto delle aziende per verificare la sicurezza di tutte le postazioni sanitarie, dai Pronto soccorso ai presidi territoriali agli ambulatori, dove il medico si trova spesso da solo di fronte al cittadino, in contesti dove l'aspetto organizzativo e' fortemente responsabile di disservizi".
Patrizi ha poi aggiunto: "Chiederemo che le procedure aziendali correlate alla sicurezza siano massimamente implementate e portate a conoscenza dei medici, non solo dei dipendenti. Chiederemo una campagna di comunicazione efficace che promuova il corretto utilizzo del Servizio sanitario nazionale, che non puo' essere usato come un altro sistema di supporto sociale. Infine chiederemo che il Servizio sanitario nazionale sia decorosamente e sufficientemente finanziato, perche' ci sono carenze drammatiche che portano a situazioni di disagio sia per i medici che per i cittadini".
(Red/ Dire)