Roma, 2 mag. - I ricercatori dell'Universita' del Queensland, in Australia, hanno sviluppato una nuova nanotecnologia che include particelle d'oro e che mira a monitorare la diversita' delle singole cellule tumorali che circolano nell'organismo. La tecnica rivoluzionaria e' stata testata su campioni di sangue da pazienti con melanoma ed e' stata in grado di monitorare i cambiamenti critici nella diffusione delle cellule tumorali prima, durante e dopo il trattamento.
"Abbiamo sviluppato una tecnologia semplice che utilizza un tipo speciale di nanoparticelle d'oro attaccate a diversi anticorpi- spiega l'ingegnere australiano dell'Universita' di Ingegneria Ambientale di Bioingegneria e Nanotecnologia, Jing Wang- che possono aderire a diverse proteine su un'ampia varieta' di cellule tumorali circolanti. Queste nanoparticelle emettono un segnale a barre unico quando vengono colpite con luce laser, e questo segnale cambia lievemente se quella nanoparticella incontra una cellula tumorale circolante e si attacca ad essa, rendendola facile da rilevare".
Le cellule tumorali circolanti o (Ctc) sono cellule che sono state liberate dal tumore originale ed entrate nel flusso sanguigno, il che significa che possono formarsi in nuovi tumori se si depositano in tessuti distanti. Queste cellule sono difficili da rilevare con le tecniche esistenti, progettate per identificare un solo tipo di proteina Ctc alla volta. È qui che entra in gioco la proposta di Wang: "Nel caso dei pazienti campione di melanoma- dice- la tecnologia ha tracciato con successo in tempo reale come la diversita' delle popolazioni di cellule tumorali stava cambiando in risposta a terapie particolari per tutti i pazienti studiati ed era altamente predittiva dell'efficacia del trattamento e dei risultati del paziente".
Secondo il direttore medico di Olivia Newton-John Cancer Research Institute, Jonathan Cebon, avere infine informazioni sui cambiamenti a livello cellulare "puo' aiutare a identificare i segni di resistenza ai farmaci e questo, a sua volta- conclude- puo' aiutare medici e pazienti a prendere decisioni sul trattamento".
(Red/ Dire)