Roma, 11 lug. - La legge Gelli ha radicalmente cambiato il campo delle responsabilita' medica, nell'ottica di offrire maggiori garanzie al paziente.
Uno degli obiettivi e' di ridurre il ricorso alla medicina difensiva e limitare l'utilizzo del processo penale solo ai casi nei quali esistano davvero i presupposti. Di tutto questo si e' discusso stamane alla Fondazione "Giovanni Paolo II" di Campobasso. I maggiori esperti del settore si sono confrontati su "Legge Gelli e Sistema Nazionale delle linee Guida, genesi ed evoluzione della responsabilita' professionale in sanita'".
Dopo i saluti del Presidente della Regione Molise, Donato Toma e del Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Campobasso Demetrio Rivellino ha introdotto i lavori Mario Zappia, Direttore Generale della Fondazione "Giovanni Paolo II". L'evento, coordinato dalla Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Molise, Pina Petta, e' stato promosso dalla Fondazione "Giovanni Paolo II" in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati del Molise. "Questa legge stabilisce che gli esercenti le professioni sanitarie si attengano alle raccomandazioni previste dalle Linee Guida" ha commentato Rocco Bellantone, Preside della Facolta' di Medicina e Chirurgia della Cattolica "altra importante novita' e' l'obbligo di istituire un collegio peritale di cui facciano parte, oltre al medico legale, anche specialisti della materia oggetto del procedimento".
"La riforma "Gelli" introduce sostanziali novita', mettendo in primo piano la sicurezza del paziente senza dimenticare il diritto del medico a svolgere la propria attivita' con serenita'" ha ricordato Mario Zappia, Direttore Generale "abbiamo voluto organizzare questo incontro per offrire un percorso di alta formazione al territorio su un tema che coinvolge tutti gli operatori della sanita'. Ringrazio gli eminentissimi relatori che ci hanno onorato della loro presenza".
Una legge che rivoluziona il sistema sanitario nazionale rivedendo i rapporti fra medico paziente. "La legge infatti - ricorda il suo estensore - permette da una parte di tutelare il professionista, dall'altra il cittadino che avra' tempi certi di risarcimento in caso di malasanita'", ha ricordato Federico Gelli aggiungendo "Dal lato dei cittadini ci saranno maggiori garanzie di trasparenza, come il diritto ad avere dalla struttura sanitaria la propria cartella clinica entro soli sette giorni dalla richiesta. A questo si aggiunge l'istituzione di un Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilita' sanitaria, non pignorabile, con il quale poter garantire i risarcimenti i cittadini in caso di sinistro. Dal lato degli esercenti viene esclusa la responsabilita' penale nei casi di imperizia quando sono rispettate proprio le raccomandazioni previste dalle stesse linee guida".
Novita' anche per l'azione di rivalsa: "dovra' essere esercitata dal pubblico ministero presso la Corte dei Conti - ha spiegato ancora Gelli - e, per la scelta dei consulenti tecnici d'ufficio, verra' richiesta, oltre ad una specializzazione nell'area sanitaria della disciplina interessata dal procedimento, anche un'esperienza in campo di mediaconciliazione". Un ruolo centrale in questo progetto di legge e' rivestito dalle linee guida che verranno elaborate da societa' scientifiche e istituti di ricerca accreditati e iscritti in un apposito albo presso il Ministero della Salute.
Spettera' poi all'Istituto Superiore di Sanita' la 'certificazione' di queste linee guida che verranno inserite all'interno di uno specifico repository dove potranno essere consultate per diventare punto di riferimento della pratica clinica.
"La responsabilita' sulle Linee Guida conferita dalla legge all'Istituto ne riconosce la competenza scientifica, ma anche il ruolo di ponte tra scienza medica e cittadino" ha affermato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' "L'Istituto dovra' verificare la conformita' della metodologia adottata a standard definiti, la rilevanza delle evidenze scientifiche e infine la pubblicazione delle Linee Guida stesse nel proprio sito internet.
Questa legge rappresenta anche lo spunto per migliorare l'organizzazione e la prevenzione, ma anche l'empowerment dei pazienti" ha spiegato ancora il professor Walter Ricciardi "si riconosce, infatti, un ruolo sempre piu' attivo ai cittadini, alle associazioni di pazienti, alle Societa' scientifiche e altri stakeholder nelle scelte di salute, permettendo loro di esprimere i propri commenti nelle fasi di consultazione previste per lo sviluppo delle linee guida".
Hanno presenziato all'evento anche, Maurizio Guizzardi, Presidente della Fondazione "Giovanni Paolo II" di Campobasso, e Giovanni Raimondi, Presidente della Fondazione "Gemelli" di Roma.
(Red/ Dire)