Roma, 11 lug. - "Gli Stati generali della professione medica rappresentano il punto di svolta perche' segnano il momento in cui tutti i medici cercheranno di individuare le soluzioni per gestire la crisi che da qualche tempo affligge la nostra professione". A dirlo e' Filippo Anelli, presidente Fnomceo, intervistato dall'agenzia Dire a margine della prima giornata del Consiglio nazionale in vista degli Stati generali programmati per il 2019.
"Il primo tema che affronteremo negli incontri di avvicinamento agli Stati generali riguarda la crisi della professione- ha proseguito Anelli- la difficolta' dei medici nello svolgere il lavoro di tutti i giorni, perche' influenzati dalle richieste di contenimento della spesa e gli obiettivi economici che in questo momento rappresentano la finalita' del sistema sanitario nazionale e allo stesso tempo le difficolta' che riscontriamo con i cittadini che chiedono sempre piu' al medico comprensione e prestazioni, in un contesto dove la carenza dei medici e il taglio delle prestazioni provoca la rabbia dei cittadini e anche la delusione dei medici di non corrispondere alle attese di salute della gente".
"In questo clima- ha aggiunto il numero uno della Fnomceo- noi vogliamo riflettere per recuperare un ruolo che tenga conto sia della comunita' scientifica, che della complessita' del rapporto con il malato che oggi ha ripercussioni di ordine psicologico, sociale e ambientale. Sono sempre di piu' gli studi che confermano che la poverta' e la scarsa istruzione influenzano notevolmente la salute dei cittadini cosi' come l'inquinamento ambientale. L'ultimo studio di Lancet dimostra che il rapporto tra il medico di medicina generale e il cittadini riduce la mortalita' generale".
"Allora noi chiediamo alla politica- ha concluso il Presidente della Federazione- che cosi' come nel passato abbiamo investito su quei farmaci in grado di ridurre la mortalita' oggi invece si possa investire nella professione medica perche' rappresenta uno strumento efficace per gestire la salute dei cittadini riducendone la mortalita'".
"Nel nostro Paese- aggiunge il Prof. Dal Negro- non mancano i limiti ai comuni inquinanti (PM10; PM2.5; NO2; ozono, ecc.) imposti dalla legislazione: il vero problema e' il loro effettivo controllo e la messa in atto di misure strutturali (e non estemporanee), per il loro contenimento".
CINQUE CONSIGLI Secondo il Prof. Dal Negro, per combattere il caldo senza compromettere la nostra salute.
1) Evitare le attivita' ad elevato dispendio energetico nelle ore piu' calde della giornata. Preferire la mattina presto o il tardo pomeriggio, evitando accuratamente la fascia oraria 12-15. Un discorso che deve essere valido per tutti, ma soprattutto per i soggetti piu' fragili, come bambini, donne in gravidanza,anziano e portatori di patologie respiratorie, cardiache o debilitanti in genere. Ozono e caldo, infatti, possono essere un'accoppiata molto pericolosa.
2) Bere molto, almeno un paio di litri al giorno. Si consideri, pero', anche il livello di sudorazione e lo sforzo quotidiano.
3) Mangiare cose leggere, sia a pranzo che a cena. Ogni volta che uno si appesantisce, infatti, aumenta la richiesta energetic e quindi la fatica. Attenzione, quindi, sia alla quantita' che alla tipologia di cio' che mandiamo: meglio frutta e verdura. Da evitare anche le bevande ricche di zuccheri e alcoolici 4) Massima attenzione nell'aderenza alla terapia di base, qualora si tratti di soggetti a rischio.
5) Attenzione alle vacanze nelle localita' marine, montane, lacustri, ecc. piu' rinomate, perche' di solito queste risultano le piu' inquinate da traffico veicolare e inquinanti ambientali. In generale, nessuna di queste scelte vacanziere e' dotata di un potere terapeutico intrinseco. I pazienti respiratori o cardio-respiratori possono villeggiare ovunque. Debbono fare esercizio fisico, ma proporzionato alla loro condizione patologica. Muoversi e' importante, ma e' altrettanto importante proporzionare lo sforzo alla propria realta'. Quindi, evitare escursioni di cui non si conosce la difficolta' e, comunque, rallentare o fermarsi quando insorge una dispnea evidente.
Quindi, liberta' di scelta, ma la scelta deve essere razionale e consapevole.
(Red/ Dire)