Lo annuncia celgene in conferenza stampa: primo immunomodulante approvato nel paese
Roma, 27 giu. - Milano, 27 giu. - Lenalidomide, primo farmaco orale approvato per il trattamento continuativo del mieloma multiplo, e' ora rimborsato anche in Italia nell'indicazione 'mantenimento post-trapianto' e si tratta del primo immunomodulante orale approvato da Aifa. Ad annunciarlo e' Celgene Italia, una filiale interamente controllata da Celgene Corporation, con una conferenza stampa questa mattina a Milano. Un tassello che integra in maniera importante il percorso terapeutico dei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi.
Lenalidomide, riconosciuto da Aifa per il valore di farmaco innovativo in questa nuova indicazione, e' il primo e ad oggi l'unico farmaco approvato dall'European Medicines Agency (EMA) per la terapia di mantenimento del mieloma multiplo post-trapianto. Il trapianto di cellule staminali autologhe rappresenta la terapia d'elezione per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi. La terapia di mantenimento con questo nuovo farmaco massimizza gli effetti del trapianto e ne prolunga i benefici, consentendo di ritardare la progressione e prolungando infine la sopravvivenza globale.
"Il trapianto autologo di cellule staminali rimane ancora oggi la terapia di prima scelta per i pazienti con mieloma multiplo all'esordio", spiega Vittorio Montefusco, dirigente medico del dipartimento di ematologia all'Istituto Tumori di Milano, e "avere una terapia dopo il trapianto come lenalidomide- prosegue- rappresenta un importante passo avanti per questi pazienti.
L'aspetto interessante e' la combinazione del trapianto con i farmaci, opzione che garantisce il massimo risultato in termini di risposta della malattia in quanto unisce la potenza del trapianto alla potenza del farmaco".
Il lenalidomide ha dimostrato di essere in grado di conservare nel tempo la risposta ottenuta e, allo stesso tempo, prolungare la remissione e la sopravvivenza senza impattare sulla qualita' di vita. "La terapia di mantenimento con lenalidomide ha ridotto di circa il 50% il rischio di ricaduta del mieloma multiplo e ha aumentato del 12% la probabilita' di sopravvivenza a 7 anni dei pazienti cosi' trattati che, con un piu' prolungato periodo di osservazione, hanno beneficiato di un prolungamento di circa 2 anni della sopravvivenza rispetto ai pazienti che non hanno ricevuto il farmaco- dichiara Michele Cavo, direttore dell'Istituto di Ematologia 'Sera'gnoli' dell'Universita' degli Studi di Bologna, che sottolinea- e' importante anche ricordare che lenalidomide e' una terapia orale che puo' essere assunta a domicilio, con un buon profilo di tollerabilita' nella maggior parte dei pazienti".
Il mieloma multiplo e' una neoplasia ematologica in cui le plasmacellule, importanti componenti del sistema immunitario, si replicano in modo incontrollato, accumulandosi nel midollo osseo. La malattia ha un forte impatto sulla qualita' di vita del paziente e delle persone che lo circondano. È una patologia che ha "un decorso cronico nella maggior parte dei casi", come afferma Maria Teresa Petrucci, dirigente medico del dipartimento di Ematologia dell'Universita' Sapienza di Roma- caratterizzato da fasi di attivita' della malattia e da fasi di remissione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un prolungamento delle fasi di remissione grazie alla disponibilita' di nuovi farmaci in grado di indurre risposte piu' profonde e durature". Grazie agli sforzi della ricerca nello sviluppo di farmaci sempre piu' efficaci e innovativi dunque, i pazienti hanno migliori prospettive di trattamento e di vita.
(Red/ Dire)