Monica Bertagnolli a capo oncologia Usa, nuovo presidente Asco
Dal Piemonte alla frontiera americana, una storia di eccellenza
Chicago, 6 giu. - La presenza italiana al convegno americano di oncologia, ASCO, e' decisamente importante, visto il rilievo che assumono le ricerche presentate a Chicago da specialisti del nostro Paese che rispondono al nome di Paolo Ascierto (melanoma), Alberto Bardelli (biopsia liquida), Gianni Bisogno (oncologia pediatrica), a conferma di una qualita' di cura e ricerca che rende la nostra sanita' una delle migliori del mondo.
Ma una delle presenze "italiane" piu' particolari e stimolanti all'ASCO e' quella di Monica Bertagnolli, oncologa americanissima, ma di chiare origini italiane che a Chicago e' divenuta presidente dell'American Society for American Oncology.
Nata nel Wyoming 59 anni fa, la Bertagnolli e' uno dei nomi piu' celebri della chirurgia oncologica americana ed e' attualmente a capo della Divisione di Surgical Oncology al Dana-Farber Cancer Center ad Harvard, dove e' anche professore di Chirurgia oncologica.
Due figli, discendente di emigrati piemontesi trapiantati nel Wyoming alla fine dell'800, la 55esima presidente degli oncologi americani e' una delle piu' classiche storie di successo dell'America rurale e di frontiera. Nata e cresciuta nel White Acorn Ranch, una fattoria alle falde delle Windy River Mountains, la Bertagnolli ha vissuto per anni a oltre 130 chilometri dal centro abitato piu' vicino, Rock Springs, una cittadina di 20 mila abitanti quasi priva di servizi sanitari importanti.
Quando era poco piu' che adolescente - ha raccontato lei stessa al mensile Harvard Medicine Magazine - al padre della Bertagnolli e' stato diagnosticato un tumore alla prostata, mentre sua madre ha subito una rottura dell'aorta addominale. In entrambi i casi l'ospedale piu' vicino era a Casper (Wyoming) e Denver (Colorado), raggiungibili solo in aereo oppure con oltre sette ore di automobile.
Quelle condizioni "di frontiera" hanno portato la Bertagnolli verso la medicina e la cura, con una particolare attenzione al coinvolgimento delle popolazioni rurali nei trials sperimentali realizzati presso i centri di cura piu' moderni e attrezzati.
Oggi, chirurga tra le piu' celebri degli States, la Bertagnolli diviene presidente dell'Asco, forte di un'esperienza giovanile ai limiti del sopportabile. Prendera' il posto di Bruce Johnson, presidente in carica e oncologo che ha voluto fortemente la sottolineatura sulla "medicina di precisione" all'interno dell'evento Asco del 2018.
Una sottolineatura che ha anche una importante "sfumatura" personale: anch'egli oncologo ad Harvard, Johnson e' sia specialista che paziente, visto che ha superato con successo una diagnosi di carcinoma prostatico.
(Red/ Dire)
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