Milano, 25 apr. - Poco conosciuto e sottodiagnosticato nonostante sia la seconda causa di morte in Italia: e' lo scompenso cardiaco. 'Cenerentola' delle malattie cardiovascolari, colpisce quasi un milione di italiani causando circa 190.000 ricoveri l'anno e compromettendo pesantemente la qualita' della vita di coloro che ne sono affetti.
Per accendere i riflettori su questa grave patologia viene presentata oggi a Milano, con il patrocinio del ministero della Salute insieme a Aisc (Associazione Italiana Scompensati Cardiaci), la campagna 'I love Life' di Novartis dedicata a pazienti e caregiver che prevede una serie di attivita' sul territorio nazionale e il lancio di una pagina facebook dedicata.
"Il paziente con scompenso cardiaco- dichiara Michele Senni, direttore della Cardiologia 1 dell''Ospedale Papa Giovanni XXIII' di Bergamo- va incontro ad un significativo decadimento della qualita' della vita trovandosi costretto a dover progressivamente limitare le proprie attivita' quotidiane fino ad arrivare a dover stare in poltrona o addirittura a letto, nei casi piu' severi".
Come spiega Senni, "la patologia e' caratterizzata da ripetuti ricoveri che pian piano diventano sempre piu' frequenti e ravvicinati nel tempo, fino a condurre alla morte che puo' avvenire anche in maniera improvvisa". Una malattia particolarmente subdola.
"Spesso- prosegue Senni- il paziente dopo un primo ricovero torna a casa e, passato l'episodio acuto, si sente 'come prima' ed inizia a trascurare la propria condizione facendosi complice inconsapevole di una progressione silente della patologia. Ai pazienti con scompenso cardiaco va, quindi, ricordato che la patologia continua a progredire anche in assenza di sintomi evidenti di peggioramento".
Questa patologia cronica e severa che progredisce silenziosamente, anche in assenza di sintomi evidenti, espone il paziente ad un elevato rischio. Basti pensare che 1 paziente su 4 muore entro 1 anno dalla diagnosi. Da qui lo slogan dell'iniziativa: "Il cuore e' imprevedibile, lo scompenso no. Curarlo si puo'. Non lasciare andare la tua vita", che ha l'obiettivo di far conoscere l'importanza e la gravita' della malattia per consentire a chi ne soffre, di rivolgersi tempestivamente ad uno specialista e trovare delle soluzioni che permettano di riprendere in mano la propria vita.
(Red/ Dire)