(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 6 set. - "Tale decisione- spiega il Garante per la protezione dei dati personali- risponde alla richiesta dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e di numerose altre amministrazioni su scala nazionale che hanno manifestato l'intenzione di effettuare uno scambio automatico di dati sulla regolarita' vaccinale - anche in assenza di una specifica norma che lo consentisse - al fine di favorire il rispetto degli obblighi vaccinali nei termini previsti dalla legge". In considerazione dell'esigenza segnalata e dell'imminente avvio dell'anno scolastico, il Garante ha adottato con procedura urgente un procedimento a valenza generale che autorizza una comunicazione di dati personali non sensibili dalle scuole alle autorita' sanitarie.
In particolare, alla luce delle finalita' istituzionali perseguite e delle difficolta' operative evidenziate: Le scuole - sia quelli pubbliche, sia quelle private - e i servizi educativi per l'infanzia possono trasmettere l'elenco degli iscritti alle aziende sanitarie territorialmente competenti. Tali elenchi potranno essere usati per l'attivita' di verifica delle singole posizioni e per l'avvio delle procedure previste (ad esempio la convocazione dei genitori), nonche' per la pianificazione delle attivita' necessarie a mettere a disposizione dei genitori la documentazione prevista dal decreto.
Il Garante ricorda che le aziende sanitarie, di propria iniziativa, al fine di semplificare le procedure, possono gia' inviare alle famiglie i certificati o altre attestazioni vaccinali per consegnarli alle scuole, senza dover aspettare che siano i genitori stessi a richiederli, nonche' inviare altre comunicazioni relative agli obblighi vaccinali, anche a seguito di accordi con gli istituti scolastici".
Nella giornata di ieri, informa il Garante Privacy, sono giunte richieste da parte di alcune Regioni che vorrebbero poter comunicare direttamente alle scuole, anche tramite le aziende sanitarie, i dati sulle vaccinazioni effettuate dagli alunni. Al riguardo, si ricorda che se il trattamento di dati sensibili non e' espressamente previsto da una disposizione di legge i soggetti pubblici possono richiedere al Garante di esprimersi in tal senso solo dopo aver adottato una norma regolamentare - con parere conforme dell'Autorita' - che specifichi i tipi di dati e di operazioni identificati e resi pubblici a cura dei soggetti che ne effettuano il trattamento, in relazione alle specifiche finalita' perseguite nei singoli casi e nel rispetto dei principi indicati del Codice della privacy.
"Sin dall'inizio della vicenda il Garante della privacy- spiega il presidente Antonello Soro- ha offerto la massima collaborazione ai Ministeri competenti e a tutte le altre amministrazione coinvolte. Per aiutare ulteriormente famiglie, scuole e Regioni, abbiamo ritenuto ora necessario intervenire, nei limiti che ci sono consentiti dalla legge, per semplificare la vita alle famiglie e consentire un piu' celere flusso di dati. Ci auguriamo che questo provvedimento ristabilisca chiarezza e limiti i possibili rischi legati a uno scambio dati effettuato in assenza di una regolamentazione omogenea su tutto il territorio. Con il nostro provvedimento e' ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl.
Al momento, invece, manca un'adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilita' a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni".
(Red/ Dire)