(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 11 ott. - Sono piu' del 30% le donne italiane affette da insufficienza venosa. Mentre tra la popolazione maschile e' il 15% alle prese con questo disturbo caratterizzato da un cattivo ritorno del sangue venoso verso il cuore. Una condizione che rischia di aumentare in futuro a causa di stili di vita scorretti e cattive abitudini alimentari senza le adeguate precauzioni.
"Le proiezioni sono drammatiche- spiega il dottor Sandro Colaiuda, specialista in flebologia presso l'Ini, Istituto Neurotraumatologico Italiano e docente a contratto all'Universita' di Siena- se l'incidenza dovesse salire anche solo del 10% sarebbe allarmante per la popolazione".
"L'insufficienza venosa e' una condizione patologica che colpisce gli arti inferiori dovuta a un difficoltoso ritorno del sangue venoso verso il cuore- aggiunge l'esperto- Si tratta di una patologia piu' frequente nei Paesi occidentali e industrializzati e colpisce maggiormente le donne, in virtu' delle alterazioni ormonali: si stima che piu' del 30% della popolazione femminile in Italia sia affetto da insufficienza venosa degli arti inferiori, rispetto al 15% di quella maschile. Con un'incidenza che aumenta con l'eta'. Tra i 20 e i 30 anni, colpisce il 20% delle donne e il 10% degli uomini, mentre dopo i 50, gli uomini restano fermi al 20% e le donne, con l'arrivo della menopausa che provoca uno sfiancamento del vaso sanguigno, salgono al 50%. In pratica tra le over 50, 1 su 2 soffre di insufficienza venosa".
I sintomi sono variabili: "L'aumento della pressione nelle vene puo' provocare un semplice gonfiore a livello delle gambe mentre per altri pazienti il disturbo puo' diventare persino invalidante- sottolinea ancora l'esperto- Nello stadio piu' avanzato si puo' andare incontro a prurito, crampi notturni, in alcuni casi dolore e fuoriuscita di capillari, fino a patologie piu' gravi come flebiti o trombo-flebiti, che puo' esporre al rischio di embolia polmonare".
E con gli anni, complici le cattive abitudini, aumentera' sempre di piu': "In questo senso- aggiunge lo specialista- la prevenzione e' fondamentale a partire dal ritrovare abitudini sane. Uno stile di vita sedentario, alimentazione errata, fumo, eccesso di alcool e caffe', influiscono sullo sviluppo della patologia". E per scongiurare forme piu' severe e' bene sottoporsi a controlli in modo tempestivo. "Oggi abbiamo uno strumento che ci permette di fare prevenzione, si chiama pletismografo. Grazie a questo strumento si puo' eseguire un test non invasivo per il controllo del Tempo di riempimento venoso (RT - Refilling Time), cioe' il tempo impiegato dal sangue a tornare nel polpaccio dopo che un movimento forzato ne ha causato il momentaneo svuotamento. E' semplice e veloce, dura in tutto 15 minuti. L'obiettivo e' valutare l'insufficienza venosa al fine di monitorare lo stato di salute del paziente e prevenire problemi circolatori".
(Red/ Dire)