(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 8 nov. - La struttura del welfare famigliare mostra in Italia grandi squilibri, con il peso economico di servizi essenziali risulta infatti particolarmente gravoso per le famiglie meno abbienti. Il settore piu' critico e' quello dell'assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, con un tasso medio del 76,2%, e il paradosso e' che l'incidenza delle spese di welfare in proporzione al reddito e' maggiore nelle famiglie economicamente piu' deboli (19%) che nelle famiglie agiate (14,7%). E' quanto emerge dalla prima edizione dell'Osservatorio sul bilancio di welfare delle famiglie italiane, presentato oggi alla Camera dei Deputati dalla societa' MBS Consulting, una delle principali societa' italiane indipendenti di consulenza aziendale che da oltre trent'anni opera nei settori assicurativo, bancario e industriale, alla presenza dei principali partiti politici, accademici e rappresentanti del mondo delle imprese.
Proseguendo nell'analisi, si evince che il 36,1% delle famiglie italiane ha rinunciato ad almeno una prestazione essenziale, la percentuale sale al 56,5% per chi si trova in condizione di debolezza economica. La rinuncia a cure sanitarie e' mediamente del 36,7% e sale al 58,9% per la fascia piu' debole. La rinuncia nei servizi per la cura dei figli e' mediamente del 41,1% e per i meno abbienti del 54,8%, mentre nell'istruzione e' rispettivamente del 35,4% e del 57,7%. Le famiglie rinunciano anche a spese per la cultura e il tempo libero: in media il 33,8% e nel segmento piu' debole il 50,5%.
(Red/ Dire)