(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 8 nov. - "Francamente rimango perplesso e trovo pretestuoso che La Regione Lazio abbia deciso di chiamare in causa i presidenti delle Commissioni esaminatrici a seguito di quanto accaduto, ancora una volta, durante la prova di esame per l'ammissione al corso di formazione in medicina generale. Di tutte le procedure adottate e di tutta l'organizzazione, con le sue ricorrenti disfunzioni, e' responsabile proprio e soltanto la stessa Regione. Una decisione che appare un po' il tentativo di trovare un capro espiatorio per smarcarsi dalle proteste e accuse dei partecipanti cui e' stata inflitta questa inutile e mortificante tappa nel loro percorso professionale". Cosi' Giuseppe Lavra, presidente dell'Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO), commenta l'annuncio dell'Ente regionale seguito alle segnalazioni di irregolarita' e anomalie durante il concorso di ammissione di 70 medici alla formazione in medicina generale, con la richiesta di relazione da parte dei 6 presidenti di Commissione nominati dall'Ordine.
"Non vorrei che in questa vicenda si facesse ricorso alla morale del 'Lupus et Agnus' della famosa favola di Fedro, nella quale ogni pretesto e' buono pur di divorare l'agnello innocente. L'Ordine di Roma, sia ben chiaro, non accettera' di fare la parte dell'agnello, ne' di farla fare ai suoi delegati", avverte Lavra.
A tale proposito, il presidente dei camici bianchi capitolini esprime perplessita' anche sulla richiesta di chiarimenti da parte della FIMMG, la Federazione regionale dei Medici di Medicina Generale, in merito alla designazione dei delegati dell'OMCeO Roma per le commissioni esaminatrici. "Nelle relazioni che tempestivamente ho richiesto, prima ancora della Regione, a tutti i presidenti e ai commissari d'esame designati da questo Ordine ho gia' potuto verificare preliminarmente che il loro comportamento durante lo svolgimento della prova e' stato ineccepibile. Pertanto, nel ringraziarli pubblicamente per come hanno operato, confermo la piena fiducia in loro e il sostegno contro qualsiasi tentativo, della Regione o di altri, di addossare a questi colleghi responsabilita' organizzative e procedurali che non gli competono" e' la ferma presa di posizione di Lavra.
Verificata la correttezza dell'operato dei propri delegati, l'Ordine della Capitale ribadisce la necessita' di intervenire a livello regionale per evitare in futuro ulteriori disfunzioni organizzative e di ampliare finalmente i posti disponibili nei vari corsi formativi, in modo proporzionale al numero dei nuovi laureati in Medicina e in coerenza con la programmazione che li ha gia' selezionati.
(Red/ Dire)