Aiom e Sifo: Garantiscono sicurezza a pazienti e risparmi al Ssn
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 24 mag. - In oncologia e' sempre piu' importante il ruolo svolto dalle Unita' di farmaci antiblastici (Ufa). Si tratta di laboratori centralizzati per la produzione di farmaci antitumorali. Queste strutture pero' non sono distribuite in modo equo su tutto il territorio nazionale. In totale, secondo i dati raccolti dal Libro Bianco Aiom nel 2016, sono 256: 128 al nord (pari al 38%), 61 al centro (18%) e 67 al sud (20%). E' quanto emerso dal convegno 'Quali modelli organizzativi nella preparazione centralizzata e gestione dei farmaci in Oncologia' promosso dall'Associazione italiana di Oncologia Medica (Aiom) e della Societa' italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), che si tiene oggi presso l'IRCCS-Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia. "Le Ufa hanno principalmente l'obiettivo di migliorare efficienza e sicurezza e di razionalizzare l'organizzazione del lavoro all'interno dei reparti di oncologia- spiega il professor Carmine Pinto, presidente Aiom- Garantiscono, infatti, una migliore gestione di farmaci estremamente complessi e costosi.
Quindi possono ridurre sia i rischi per la salute dei pazienti che gli sprechi per l'intero sistema sanitario nazionale. Occorre pero' far evolvere il sistema in particolare per quello che riguarda i modelli organizzativi in continuita' con le Unita' Operative di Oncologia. Inoltre le Ufa all'interno delle reti oncologiche potrebbero essere non piu' riferimento di un singolo ospedale ma anche di un'intera provincia o di un'area vasta". I vantaggi introdotti dalle Ufa sia in termini economici sia di qualita' dell'assistenza, prosegue il professor Marcello Pani, presidente Sifo, "sono enormi. Queste unita' possiedono, infatti, delle attrezzature e apparecchiature molto sofisticate, avanzati sistemi informatici e sono regolarmente sottoposte a controlli rigorosi. Devono rispettare delle norme restrittive e tutto cio' e' fatto soprattutto per diminuire i rischi per i pazienti. Tuttavia un'eccessiva centralizzazione della preparazione dei farmaci puo' ridurre la cosi' detta flessibilita' delle terapie".
Oggi i trattamenti contro i tumori sono sempre piu' personalizzati e su misura del singolo paziente "che spesso deve cambiare tipologia di cura durante la malattia. Bisogna quindi trovare un giusto equilibrio tra questi due aspetti dell'oncologia. Per questo stiamo lavorando insieme all'Aiom per stabilire dei modelli organizzativi validi per tutto il territorio nazionale", conclude infine Pani.
(Red/ Dire)