(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 19 lug. - Per la prima volta uno studio italiano, i cui risultati sono stati pubblicati su 'Neurological Sciences', dimostra come il mal di testa puo' essere curato con la neurostimolazione transcutanea che utilizza impulsi elettrici. Dunque non farmaci ma un piccolo strumento, una sorta di diadema o cerchietto, da appoggiare sulla fronte per curare e prevenire gli attacchi di emicrania nelle persone che proprio per questo problema fanno abuso di farmaci.
L'obiettivo dello studio multicentrico coordinato dalla dottoressa Paola Di Fiore del Centro Cefalee dell'Ospedale San Carlo di Milano e diretto dal dottor Fabio Frediani e' stato quello di valutare l'efficacia del dispositivo 'Cefaly½', lo strumento che si applica sulla fronte dal quale partono dei microimpulsi che stimolano il nervo trigemino per ridurre il dolore dell'emicrania e prevenirne gli attacchi, come terapia di profilassi in pazienti con emicrania cronica e abuso di analgesici.
"Gli endpoint primari erano la riduzione almeno del 50% dei giorni di emicrania al mese e del consumo di analgesicia'- spiega la dottoressa Di Fiore- Tutti i pazienti sono stati istruiti all'utilizzo del dispositivo Cefaly½ tutti i giorni per 20 minuti al programma 2 specifico per il trattamento di profilassi. Il follow up e' stato di 4 mesi. Sono stati inclusi 23 pazienti (18 donne) con emicrania cronica e abuso di analgesici. Paziente con lunga storia di emicrania cronica da almeno 10 anni con in media 20 giorni al mese di emicrania e un consumo di 20 analgesi al mese in media".
Ad un follow up di 4 mesi, i responders sono stati il 35% dei pazienti e hanno presentato una riduzione "del 58% dei giorni di emicrania passando da una media di 18 a una media di 7.5 giorni/mese e una riduzione del 69% del consumo di analgesici passando da una media di 20 a una media 6 analgesici/mese". Tutti i pazienti (responders e non sponders) hanno presentato "un globale vantaggio con una riduzione dei giorni di emicrania al mese (30%) e del consumo di analgesici al mese di oltre il 50%- aggiunge Di Fiore- I risultati ottenuti sembrano piuttosto incoraggianti e suggeriscono l'utilita' del Cefaly (http://www.cefaly.com/it) come strumento valido e alternativo alla terapia medica, nella profilassi non solo dell'emicrania episodica, ma anche delle forme croniche di emicrania complicate dall'abuso di analgesici, condizione clinica sicuramente gravosa e difficile da gestire, con un evidente riduzione dei giorni di cefalea al mese e una riduzione ancor piu' sorprendente del ricorso ad analgesici. E' altresi' incoraggiante il vantaggio mantenuto nel tempo- conclude- e per un periodo sufficientemente lungo".
(Red/ Dire)