Aiom: Fumo primo fattore rischio. Colpisce 26.600 persone l'anno
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 19 lug. - Il tumore della vescica e' una malattia ancora poco conosciuta alla maggioranza degli italiani. Solo il 37% ne ha mai sentito parlare, nonostante colpisca ogni anno 26.600 persone e il numero di nuovi casi sia in aumento. In particolare preoccupa la scarsa conoscenza dei fattori di rischio e delle possibilita' di cura: secondo il 68% degli italiani e' una forma di cancro inguaribile e il 78% non sa che si puo' prevenire. Il 52% ignora che interessa soprattutto gli uomini e solo il 23% considera il fumo una possibile causa della neoplasia, mentre rappresenta il principale fattore di rischio. Otto su dieci pero' vorrebbero ricevere maggiori informazioni e notizie. I dati sono contenuti in un sondaggio svolto nei mesi scorsi su 1.562 cittadini dall'Associazione italiana di Oncologia Medica e presentato oggi al ministero della Salute.
"Sette italiani su dieci non sanno che attraverso stili di vita sani e' possibile evitare il cancro- ha spiegato il professor Carmine Pinto,presidente Aiom- Il 24% fuma infatti regolarmente e, tra i tabagisti, la meta' consuma almeno un pacchetto al giorno di sigarette. Questo pericoloso vizio e' la causa di circa il 50% di tutti i tumori del tratto urinario. Ma contro il cancro bisogna sempre giocare d'anticipo: la presenza di sangue nelle urine (ematuria) rappresenta un campanello d'allarme. Il persistere o ripetersi di questo fenomeno, soprattutto in persone considerate a rischio, deve rappresentare un segnale forte che non puo' e non deve essere sottovalutato.
Tuttavia solo il 29% degli italiani informa il proprio medico di fiducia di questa situazione".
Durante il convegno gli specialisti hanno fatto il punto anche sulle nuove terapie. "Il 78% dei pazienti italiani riesce a sconfiggere il tumore della vescica- ha fatto sapere il professor Sergio Bracarda direttore del Dipartimento oncologico azienda Usl Toscana Sud-est, Arezzo e consigliere Aiom- Finora questa neoplasia in fase avanzata e' stata principalmente trattata con la chemioterapia, ma non sempre in modo ottimale, a causa della presenza di alcune complicanze come l'insufficienza renale. È difficile da curare perche' colpisce soprattutto persone anziane e quindi spesso afflitte da altre malattie. Studi clinici hanno evidenziato, anche in questa patologia neoplastica, il ruolo dell'immunoterapia con l'introduzione di anticorpi anti-PD1 e anti-PD-L1, in grado di ripristinare la capacita' del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire il cancro.
Questi farmaci hanno dimostrato di essere efficaci e meglio tollerati rispetto alla tradizionale chemioterapia". Quella alla vescica, intanto, e' una forma di tumore sempre piu' diffusa in tutti i Paesi Occidentali. In Europa ogni anno colpisce circa 175mila persone e provoca 52mila decessi (5.600 solo in Italia). Nonostante questi numeri, da anni le associazioni dei pazienti denunciano una sottovalutazione della malattia. "I finanziamenti per la ricerca medico-scientifica contro la neoplasia non rispecchiano ne' la diffusione ne' la sua complessita' clinica- ha detto Francesco Diomede, vicepresidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia- A nostro avviso e' fondamentale riuscire ad avviare al piu' presto nuovi studi clinici che individuino come ottenere sempre piu' diagnosi precoci soprattutto per le persone considerate ad alto rischio di sviluppare la malattia".
Tra di loro, ha infine fatto sapere Pinto, ci sono alcune specifiche categorie di lavoratori: "In Italia circa un quarto di tutti i casi e' attribuibile a esposizioni ad alcune sostanze chimiche utilizzate nell'industria tessile, dei coloranti e della gomma e del cuoio. Chi per motivi professionali e' costretto a passare diverse ore a stretto contatto con queste sostanze deve prestare ancora piu' attenzione alle proprie urine e sottoporsi regolarmente ad esami e accertamenti. Il numero di carcinomi alla vescica d'origine professionale, infatti- ha concluso il presidente Aiom- e' in aumento soprattutto tra le donne".
(Red/ Dire)