(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 14 giu. - La XII Commissione Igiene e Sanita' del Senato ha udito il Presidente dell'OMCeO di Roma, Giuseppe Lavra, nell'ambito dell'esame del disegno di legge S.2801 (norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento). Dopo aver espresso ringraziamento personale e a nome dell'Ordine per la convocazione, Lavra ha manifestato apprezzamento sul disegno di legge, in quanto contempla e riconosce i principi fondamentali gia' sanciti dalla Conferenza di Oviedo nel 1997 in relazione ai diritti delle persone: "Il diritto della tutela della vita e della salute, il diritto della persona assistita di essere adeguatamente informato rispetto alle proprie cure, il diritto della autodeterminazione, il diritto della liberta' di cura, il diritto di poter essere rappresentato da un tutore legale o da un amministratore di sostegno o comunque da un fiduciario, il diritto di non essere sottoposto a trattamenti irragionevoli, inutili o sproporzionati (cosiddetto accanimento), il diritto di rifiutare le cure senza subire l'abbandono del medico.
Inoltre e' prevista la non esigibilita', da parte del paziente, di trattamenti contrari alla legge, alla deontologia e alla buona pratica clinica che in sostanza configurano e preservano il diritto di liberta' di coscienza del medico. Infine questo disegno di legge, considerando il tempo della comunicazione quale tempo di cura, fa un ulteriore riconoscimento al precetto deontologico e anche questo e' motivo di gratitudine ed apprezzamento da parte di un rappresentante della professione".
Il Presidente dell'Ordine di Roma, inoltre, ha illustrato alla Commissione l'opportunita' di apportare significativi miglioramenti alla normativa relativa al consenso informato, in particolare per quanto concerne le attivita' ospedaliere di routine e in relazione alla fascia delle persone anziane ricoverate prevalentemente in area di degenza della Medicina Interna. Lavra ha altresi' avanzato proposte tese a prendere in considerazione la conversione del termine "disposizioni" in quello "dichiarazioni" nell'ambito delle DAT. Infine - in via di principio e per allontanare dubbi interpretativi - ha proposto di astenersi di entrare nel merito di aspetti come l'idratazione, la nutrizione o della sedazione palliativa profonda, in quanto attinenti a competenze tecnico-scientifiche e professionali che, come tali, debbono essere dibattute e chiarite in queste sedi.
(Red/ Dire)