(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 22 feb. - Si e' concluso il Focus dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma sul tema dell'informatizzazione in sanita' e sull'applicazione del sistema Tessera sanitaria (Ts). L'iniziativa di formazione continua (Ecm) si e' articolata in due giornate di lavori e ha affrontato vari aspetti: gli adempimenti informatici correlati alla compilazione della ricetta in modalita' dematerializzata, le complessita' dei sistemi delle reti pubbliche e private (quella regionale Sismed e quelle connesse al sistema TS), gli invii delle certificazioni di malattia, la sicurezza e la riservatezza dei dati dei pazienti. Procedure che, pur utili sotto molti aspetti, distolgono troppa parte del lavoro principale del medico.
"Abbiamo evidenziato come oltre il 20% del tempo a disposizione dei clinici, specialisti ambulatoriali e medici di medicina generale, si perde battendo sui tasti di un computer e interfacciandosi con collegamenti di rete. E questo nelle migliori delle ipotesi", ha commentato al termine Cristina Patrizi, consigliere dell'Ordine e organizzatrice del Focus da cui e' venuta forte preoccupazione per un sistema che fa gravare sul medico incombenze improprie.
Altra preoccupazione dei medici e' venuta nel corso di una tavola rotonda che ha fatto il punto sulla certificazione di malattia. I presidenti dell'Ordine di Roma, Giuseppe Lavra, e dell'Ordine di Piacenza, Augusto Pagani, hanno ribadito la necessita' di intervenire sull'attuale normativa, richiamando anche l'impegno assunto a dicembre scorso dalla Federazione nazionale (Fnomceo) di farsi portavoce di un disegno di legge che modifichi il sistema di certificazione delle malattie e preveda l'autogiustificazione per quelle brevi, in quanto non rientranti per la quasi totalita' nei criteri e nelle definizioni previste per le malattie che possono essere direttamente constatate e certificate dal medico curante.
"Non e' possibile sovraccaricare i clinici degli oneri, anche questi telematici e difformemente applicati nel nostro Paese, di una certificazione che nel 2015 ha determinato, secondo dati Inps, oltre 18 milioni di certificati trasmessi on line al sistema Ts: atti medici- ha evidenziato Lavra- che si sarebbero potuti evitare o limitare dando al cittadino la possibilita' di autogiustificare i primi giorni di malattia". Il confronto tra i relatori e i numerosi partecipanti all'iniziativa dell'Ordine ha fatto inoltre emergere la necessita' e la richiesta di una revisione della normativa Brunetta che ora prevede il licenziamento o la revoca della convenzione per il medico interessato da un provvedimento correlato a una certificazione di malattia che risulti non legittimamente formulata.
"Favorevoli invece all'informatizzazione se questa concorre al miglioramento del lavoro di migliaia di medici della sanita' pubblica e privata- ha riassunto infine Cristina Patrizi- ma non a sistemi troppo complessi che comportano una riduzione dell'attivita' clinica e distolgono tale lavoro e l'attenzione ai pazienti con compiti e mansioni che non sono proprie del medico".
(Red/ Dire)