(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 20 dic. - Oggi e' una vera priorita', presto sara' un'emergenza: si tratta delle resistenze batteriche agli antibiotici, una realta' che puo' rendere nel tempo le infezioni non curabili in modo efficace. Si tratta di una situazione molto rischiosa che potrebbe rendersi drammaticamente reale nei prossimi anni se non vengono presi subito tutti i provvedimenti che la scienza medica gia' oggi ci permette di assumere efficacemente. Ogni anno, infatti, nel mondo circa 700mila decessi sono causati dall'antibiotico-resistenza; l'uso smodato di antibiotici infatti ha vanificato i loro effetti e reso i batteri piu' resistenti, con trend in continua crescita e costi sempre piu' elevati.
Il grido di allarme e' lanciato dagli specialisti della SIMIT, Societa' Italiana Malattie Infettive a livello nazionale, e da quelli della SIAARTI, la principale societa' scientifica che raccoglie gli Anestesisti-Rianimatori. Entrambe le societa' hanno concesso il loro patrocino ed incoraggiamento all'iniziativa dell'Ospedale Civile di Pescara, dove rianimatori ed infettivologi abruzzesi hanno dato vita il 1 e il 2 Dicembre a due importanti appuntamenti sul tema delle infezioni da germi resistenti e su quello ad esso correlato, ancora piu' urgente, del corretto uso degli antibiotici e degli antimicotici, che puo' giocare un ruolo molto rilevante nell'interrompere la selezione e la diffusione dei germi resistenti. Presente fra gli altri anche Marcello Tavio, (Ospedali Riuniti Ancona), presidente eletto SIMIT per il biennio 2019-2021.
Le infezioni batteriche contratte in comunita' - continua il comunicato - sono in aumento rispetto al decennio scorso e sono soprattutto i soggetti piu' fragili, con patologie come diabete, problemi cardiovascolari, trattamenti chemioterapici, quelli piu' a rischio. Tra questi soprattutto gli anziani, che oltre alle patologie associate, presentano spesso una riduzione dell'efficienza del proprio sistema immune. Il tesso di infezioni batteriche severe cresce col crescere dell'eta': sopra i 65 anni esse aumentano di almeno tre volte, di quattro volte superati i 75 anni.
A livello territoriale, le infezioni piu' frequenti sono le urinarie, bronchiali, polmonari e gastrointestinali; tra i pazienti ospedalizzati invece oltre il 60% presenta un problema polmonare. "Razionalizzare l'uso degli antibiotici in questi pazienti e' una priorita' enorme - sottolinea il dr. Giustino Parruti, Direttore dell'UOC di Malattie Infettive e Presidente Regionale SIMIT. "Un laboratorio molto efficiente ci puo' aiutare molto, come sta accadendo a Pescara negli ultimi due anni, facilitando l'uso mirato degli antibiotici. Uno dei problemi principali per ridurre al minimo le resistenze batteriche sempre piu' diffuse e' infatti usare bene ed in modo mirato gli antibiotici. Altra priorita' e' riuscire ad identificare senza correre rischi quando non usare gli antibiotici o ridurre il numero e la durata della terapia antibiotica nel singolo paziente".
Un problema diverso e' rappresentato invece dai pazienti ospedalizzati in terapia intensiva. "Molti di questi sono piu' giovani dei ricoverati in area medica, e spesso senza patologie di rilievo maggiore prima dell'evento che li conduce al ricovero in Rianimazione" - afferma il Dr. Tullio Spina, Direttore dell'UOC di Anestesia e Rianimazione di Pescara.
"L'ambiente della Terapia intensiva si presta molto alla sperimentazione ed alla ricerca di buone pratiche nell'uso degli antibiotici e degli altri strumenti per il controllo delle infezioni contratte in Ospedale. Noi qui a Pescara - Prosegue il dr Spina - da circa 4 anni abbiamo messo a punto un pacchetto di interventi che ci ha permesso di ridurre moltissimo la selezione di germi resistenti durante la degenza ospedaliera, ed in questa circostanza presenteremo la nostra esperienza con i suoi buoni risultati, che ci inducono a perseguire in questa strategia, se possibile potenziandola ancora".
La dottoressa Frattari presentera' i risultati della Rianimazione di Pescara: "L'approccio multidisciplinare che abbiamo utilizzato per il controllo delle infezioni e l'uso prudente degli antibiotici ha permesso di abbattere il tasso di germi Gram negativi resistenti in Rianimazione, in un tempo davvero breve, dal 90% al 15-20% di resistenza - ha anticipato la dr.ssa Frattari. "I nostri dati saranno a breve oggetto di pubblicazione, non appena completato il processo di revisione editoriale. Speriamo davvero che possano essere di aiuto a trovare la ricetta giusta per il controllo di questi germi anche in altre realta'".
"La necessita' che ogni tipo di organizzazione sanitaria, azienda ospedaliera o territoriale, si doti di idonei strumenti di antimicrobial stewardship e' divenuta stringente ed universalmente riconosciuta" - ha aggiunto il Prof. Pierluigi Viale, Direttore della Cattedra di Malattie Infettive dell'Ospedale Sant'Orsola Bologna e membro del consiglio direttivo nazionale della SIMIT - "cosi' come e' chiaro che gli impegni ad essa correlati non siano solo un problema di singoli professionisti dedicati ma una priorita' di salute pubblica, che deve essere opportunamente sostenuta ed implementata da precisi atti politici".
La classe medica sta prendendo finalmente coscienza dell'insegnamento di Alexander Fleming, ma la strada e' ancora in salita: intervenire sugli atteggiamenti prescrittivi e' estremamente difficile e spesso frustrante, poiche' gli antibiotici sono da sempre utilizzati da ogni professionista, ad ogni livello.
"Abbiamo cercato di coinvolgere, direi proprio con successo, tutta la Direzione Generale della nostra AUSL nel sostenere l'uso prudente degli antibiotici con un investimento significativo di personale" - conclude Giustino Parruti. Da questo impegno potra' derivare un forte e capillare potenziamento delle iniziative di stewardship antibiotica a livello della nostra intera regione, mettendo a disposizione di tutti i prescrittori il pronto e tempestivo supporto dell'esperto.
Al convegno partecipano anche molti specialisti dell'area medica e della medicina generale e a questo seguira' un piano di formazione aziendale per tutto il 2018 in linea con gli intenti del convegno.
(Red/ Dire)