A Roma summit delle 27 societa' scientifiche di chirurgia
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 28 set. - "Se servono piu' robot oggi in Italia? Il nostro Paese e' gia' pieno di robot, che servono fino ad un certo punto e per poche patologie di nicchia. E va bene cosi', con la concentrazione di robot in relazione al rapporto costo-beneficio. Quella che sicuramente sara' un'ulteriore rivoluzione, a cui ci dovremo adeguare, sara' la nascita di altri 'robottini' che a costi minori potranno portare a quell'upgrade tecnologico che probabilmente in tutte le sale operatorie sara' necessario nel prossimo futuro". Cosi' il presidente della Societa' italiana di chirurgia, Francesco Corcione, intervistato dall'agenzia Dire in occasione del Congresso congiunto delle societa' scientifiche italiane di chirurgia a Roma presso l'Auditorium Parco della Musica. L'evento, dal titolo 'Sostenibilita', innovazione, contenzioso ed etica: le sfide della chirurgia', e' in programma nella Capitale fino a giovedi' 29 settembre.
"Le 27 societa' scientifiche di chirurgia- ha proseguito Corcione- si sono riunite per la prima volta per dare risposte a tematiche che sono ormai diventate ineludibili per avere risposte pronte e adeguate. L'innovazione oggi e' uno dei capisaldi della chirurgia perche' la chirurgia e' tecnologica e per definizione non c'e' tecnologia senza innovazione. Ogni innovazione, poi, comporta sicuramente un superamento della tecnologia utilizzata e un superamento dei costi fino ad allora previsti, ma il tutto in un'ottica di miglioramento anche del risultato raggiunto. Se tutto questo si inquadra in un discorso di fattibilita' ed equita' di quello che deve essere l'atto chirurgico nei rapporti con i pazienti e con le nostre amministrazioni ben venga- ha sottolineato- altrimenti bisogna tutti discutere della sostenibilita' di questo sistema che comincia ad avere delle grosse sofferenze. Non si puo' stare da un lato dietro ad una tecnologia, che sicuramente costa di piu' rispetto a dieci anni fa, e dall'altro risparmiare ogni anno sul 'bancomat' del governo, cioe' la sanita'".
Innovazione e sostenibilita' sono legate a stretto filo. Ma investendo si puo' risparmiare davvero? "Si puo' risparmiare se si cambia concetto di organizzazione- ha risposto alla Dire il presidente della Sic- 'sic et simpliciter' non si risparmia perche' la tecnologia costa e se io cambio macchina ogni due anni non posso risparmiare, devo sempre investire. Ma se io non spreco il mio denaro e investo in strutture che portano ad un risultato, allora ho fatto un investimento che poi mi potra' portare anche ad un risparmio. Altrimenti avro' sprecato soldi pubblici e non avro' ottenuto l'obiettivo che mi ero predeterminato", ha concluso.
(Wel/ Dire)