"Pazienti lasciano cure perche' sono faticose o si sentono meglio"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 23 nov. - Il trattamento delle allergie respiratorie, rinite allergica ed asma allergica, e' ben standardizzato e regolamentato da numerose linee guida. Si ottengono risultati soddisfacenti in circa l'80% dei pazienti. Sia per la rinite che per l'asma rimangono almeno il 10% di forme cosiddette "gravi" o "refrattarie". IL CONGRESSO - Se ne e' parlato in occasione del congresso internazionale "Highlights in allergy and respiratory diseases", presieduto da Giorgio Walter Canonica. Oltre 500 gli specialisti presenti durante la tre giorni di lavori. Tra gli argomenti trattati, gli innovativi approcci terapeutici e le novita' in fatto di immunoterapia, i nuovi dati relativi all'asma, i progressi tecnologici per affrontare i disturbi respiratori, orticaria e allergie alimentari. "L'obiettivo di questo congresso- spiega Canonica- e' stato quello di mettere in risalto le principali novita' in fatto di malattie allergiche e delle relative logiche. Quest'anno sono stati con noi alcuni rappresentanti della Wao World Allergy Organization ed importanti rappresentanze provenienti da Spagna, Regno Unito, Germania, Polonia, Venezuela e Stati Uniti".
"Il reale problema pratico- spiega Giovanni Passalacqua, Dipartimento di Medicina interna e Specialita' mediche, Universita' degli Studi di Genova- e' la scarsa aderenza al trattamento: il paziente smette di usare i farmaci prescritti perche' sta meglio o ha difficolta' a seguire le prescrizioni, o non usa correttamente i farmaci inalatori. Basti pensare che nell'asma, a distanza di un anno dalla prescrizione, meno del 50% dei pazienti sta ancora seguendo la terapia".
ADERENZA SOLO DEL 13% - "Scarsa l'aderenza alle terapie continuative consigliate dai medici- spiega Fulvio Braido, dirigente medico dell'Ospedale San Martino di Genova- soltanto una persona su dieci svolge correttamente la terapia (13%). Circa il 60% dei pazienti, invece, fa terapia occasionale o a cicli.
Tra coloro che decidono di saltare la figura dello specialista si sottolinea un abuso di vasocostrittori e antistaminici di prima generazione per il trattamento della rinite. Scarsa l'attenzione nei casi di rinite come aggravante o prodromo dell'asma. Spesso trascurate anche le infezioni bronchiali ricorrenti ritenute eventi a se' stanti e non dipendenti da patologia di base come Bpco o asma".
IL RUOLO DELL'IMMUNOTERAPIA SPECIFICA - L'immunoterapia allergene specifica (Ait) ha conosciuto una rapidissima evoluzione negli ultimi 10 anni. Il progresso tecnico e scientifico ha consentito di avere a disposizione vaccini di alta qualita', riconosciuti come farmaci a tutti gli effetti. "I progressi della ricerca- aggiunge Passalacqua- hanno consentito di dimostrare che l'immunoterapia e' efficace clinicamente anche nell'asma dovuta all'acaro della polvere, patologia di elevata incidenza mondiale (circa il 40% di tutti gli allergici) e notoriamente di non facile gestione. In tale patologia, l'immunoterapia consente una netta riduzione dell'utilizzo di cortisonico inalatorio. Si apre inoltre la prospettiva del trattamento delle allergie alimentari, problema di grande rilevanza nell'eta' pediatrica. I risultati piu' promettenti e concreti si stanno ottenendo nell'allergia al latte, all'uovo e all'arachide. Nel caso dell'allergia al latte vaccino, si ottiene una desensibilizzazione efficace in circa tre quarti dei pazienti".
I NUOVI BIOLOGICI CONTRO L'ASMA GRAVE - Sono in corso di sperimentazione diversi anticorpi monoclonali, i cosiddetti farmaci biologici, che consentono di bloccare in maniera totalmente selettiva alcuni mediatori responsabili dell'infiammazione. Abbiamo gia' a disposizione, da circa 10 anni, l'anticorpo anti-IgE. Verra' presto commercializzato l'anticorpo anti interleukina 5, ed altri farmaci della stessa categoria sono in stato di sperimentazione avanzata. Ovviamente, tali terapie sono impegnative e costose, e quindi sono riservate per il momento solo alle forme piu' gravi di asma, che peraltro sono quelle responsabili del maggior costo socio economico.
(Wel/ Dire)