Veronesi, il ricordo del ministro Lorenzin
"Battaglie per prevenzione, pensiero costante per donne"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 16 nov. - "Penso alla grande battaglia per la prevenzione e per la ricerca scientifica, il pensiero che lui ha sempre avuto per le donne, per l'umanizzazione delle cure, per sconfiggere il cancro. Queste cose fanno parte della mia quotidianita' come ministro, ma devono essere nella quotidianita' di tutti gli italiani e le italiane. Per questo e per tanti altri motivi, anche per dare un abbraccio a una straordinaria famiglia, sono venuta qui". Queste le parole del ministro della Sanita' Beatrice Lorenzin, giunta in visita alla camera ardente allestita a Milano nei giorni scorsi per il fondatore dello Ieo, oncologo ed ex ministro della Salute Umberto Veronesi, scomparso l'8 novembre nella sua casa di Milano.
Lorenzin ha avuto modo di ricordare le grandi conquiste dell'illustre scienziato: "Veronesi e' stato tante cose. Un grande uomo, innanzitutto, uno scienziato straordinario e uno straordinario ministro della Salute. Io l'ho conosciuto, e' una persona con cui mi sono molto confrontata, una persona di una grandissima umanita' e venire qui per me era naturale per rendere omaggio come ministro della Salute a un grande scienziato, per tutte le cose che lui ha cominciato e che dobbiamo portare avanti". Non solo i tumori nella vita di Veronesi, ma altri temi etici come i diritti del malato: "Grande difensore laicita' e ha portato avanti un tema come l'eutanasia" ma si e' battuto anche "per gli stili di vita corretti, per la lotta al fumo, per una corretta e sana alimentazione, per educare i giovani al rispetto del proprio corpo", come ricorda Lorenzin, che ne sottolinea "lo spirito da grande lottatore", e la fierezza che gli ha permesso di portare aventi le proprie idee: "Poi, su alcune cose, uno poteva trovarsi o meno d'accordo- puntualizza- ma sicuramente c'e' sempre stata una massima sintonia sul primato della scienza, del metodo scientifico e sulla necessita' di dare speranza e umanita' alla professione medica e alle cure e ai pazienti", conclude Lorenzin.
(Wel/ Dire)
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