Medicina convenzionata, Snami: Ogni territorio diverso dall'altro
"Dove non basteranno le 16 ore che vuole lo Stato, ci vorranno altre soluzioni"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 31 mar. - Per un commento definitivo sull'atto di indirizzo della Medicina convenzionata, lo Snami attende la conclusione dell'iter dell'approvazione, da parte del comitato di settore, della bozza appena resa pubblica e approvata dalla commissione salute delle regioni. "La nostra posizione- dice Angelo Testa, presidente nazionale del sindacato nazionale autonomo medici italiani- e' che, fermo restando che la legge Balduzzi da cui nasce questa 'rivoluzione in sanita'' non ci piace per niente e non l'abbiamo voluta noi, saremo seduti in trattativa a discutere il nostro futuro. Porteremo avanti i nostri principi per la costruzione di un'assistenza territoriale che parta da un'attenta valutazione di cio' che nel territorio italiano al momento esiste e ben funziona e da cio' che invece ha necessita' di essere anche radicalmente rimodulato".
Prosegue Testa: "Erroneamente nel passato la parte pubblica ha sostenuto e applicato in forma rigida forme di assistenza sanitaria che magari funzionavano egregiamente da una parte e palesemente male da un'altra e quindi poco funzionali. Percio', come Snami, abbiamo piu' volte segnalato l'esigenza di una medicina rurale differente dalla medicina da erogarsi in una grande citta', cosi' come l'influenza negativa della scarsa viabilita' e le particolarita' delle piccole comunita' avessero necessita' di un'assistenza sanitaria modulata differentemente, anche tenendo conto delle distanze e dei tempi di percorrenza dalle strutture ospedaliere".
La Sardegna non e' la Liguria, aggiunge Domenico Salvago, vicepresidente nazionale Snami, e "il Lazio e' un'altra cosa rispetto al Trentino, cosi' come cio' che oggi appare applicabile sulla carta potrebbe non funzionare nella pratica di tutti i giorni. Di conseguenza, cio' che ha sostenuto Vincenzo Pomo, nuovo coordinatore della Sisac, 'nulla impedisce soluzioni alternative' rispecchia quanto sosteniamo. Dove non bastera' l'h 16 che vuole lo Stato, andranno trovate altre soluzioni".
Lo Snami si battera' per questo, aggiunge ancora il sindacato, e perche' "nessuno perda il posto di lavoro- sottolinea- perche' i medici a quota oraria lavorino tutti a 38 ore, perche' in qualsiasi forma aggregativa sia garantita la rappresentativita' democratica dei medici con libere elezioni e non con indicazioni forzose da parte delle asl, perche' varie forme di assistenza siano 'plasmabili' a seconda delle caratteristiche dei territori e delle comunita' anche con il potenziamento del 118- conclude- Percorsi sperimentali, graduali e reversibili".
(Wel/Dire)
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