Cappellano: Servono corsi di formazione ad hoc, andrebbe studiata all'Universita'
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 25 mag. - Per sopraffare i 'cattivi maestri' della televisione e dello spettacolo, e non solo, i medici devono diventare esperti in comunicazione. A Rimini per la terza conferenza nazionale della professione medica e odontoiatrica, 'Guardiamo al futuro', organizzata dalla Fnomceo, il consigliere dell'Ordine provinciale dei medici chirurgi e degli odontoiatri di Roma, Ernesto Cappellano, ha auspicato dunque corsi di formazione ad hoc. E che la comunicazione diventi materia di esame all'universita'. Al contempo ha lanciato l'allarme sulla carenza di professionisti. "Si' corre il rischio nei prossimi anni che almeno 40.000 medici vadano in pensione" senza poterli tutti sostituire. Anche perche' con il "tappo del blocco del turnover" non c'e' stato il necessario affiancamento nell'attivita' ospedaliera tra giovani e anziani. Da qui il rischio di una "forte carenza e di un ingresso di medici poco formati sul campo". E per i giovani, ha aggiunto Cappellano, c'e' anche "poco coinvolgimento" da parte del sistema. Cosi' si instaura "disillusione" perche' la stabilizzazione dell'attivita' arriva a molti anni dalla laurea.
Il rapporto tra medico e paziente, ha ribadito, e' cambiato per via delle maggiori informazioni veicolate da stampa e rete, come nel caso delle vaccinazioni di cui l'Ordine di Roma si e' occupato con uno specifico convegno. Per cui il medico deve essere "piu' portato alla comunicazione", perche' "c'e' una concorrenzialita' di varie persone non formate specificamente". Inoltre deve formarsi continuamente "in maniera piu' pressante rispetto a quanto avviene oggi".
(Wel/ Dire)